Nel caso di Civitavecchia, lo rende noto Csp, ma l’astensione dal lavoro è su scala nazionale: fermi bus, tram e metro
“Venerdì 8 novembre nuovo sciopero nazionale, il terzo, nel trasporto pubblico locale, questa volta di 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia e con manifestazione nazionale”.
A proclamarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023 e a seguito dell’interruzione della trattativa il 30 maggio.
Assicurati solo il 30% del personale viaggiante e i servizi minimi indispensabili come scuolabus, i collegamenti con porti e aeroporti, oltre al trasporto dei disabili. Ecco le motivazioni della protesta e lo stop di metro, bus e tram città per città.
Nella Capitale la mobilitazione di 24 ore riguarderà le reti Atac e Cotral. A rischio, quindi, bus, tram, metro e ferrovie ex concesse. A differenza di altri scioperi, potrebbero subire cancellazioni o ritardi anche le corse nelle fasce di garanzie, durante le quali sarà assicurato solo il 30% del servizio solitamente svolto.
L’Atac garantirà alcuni servizi nella fascia oraria che va da inizio turno fino alle 8:30 del mattino e dalle 17:00 fino alle 20. Rimarranno aperte la metro A e la metro B, mentre potrebbero restare chiuse le metro B1 e C. Verranno garantiti anche 48 linee di autobus e una di tram, in particolare quelle di collegamento con le stazioni delle metro e dei treni. Saranno garantiti anche i servizi per i disabili, compreso quello di prenotazione dei montascale e di assistenza al viaggio”.
“Si avvisa l’utenza del Trasporto Pubblico Locale che, per il giorno 8 novembre 2024, le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, FAISA CONFAIL, UGL Autoferro, hanno proclamato 24 ore di SCIOPERO NAZIONALE SENZA IL RISPETTO DELLE FASCE DI GARANZIA”.
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