di Cristiana Vallarino
Una serata magica ha inaugurato il quindicesimo Festival dell’arte di strada e dell’artigianato artistico di Tolfa.
Giovedì primo agosto una piazza Vittorio Veneto affollata, dentro e fuori la platea di sedie, ha assistitito in silenzio, a naso insù, alle eccezionali e spericolate acrobazie aeree dei sette “Sonics”, che -di base a Torino -, in una quindicina d’anni sono diventati uno dei gruppi più famosi e apprezzati nel mondo. Quattro ragazze e tre ragazzi dai fisici scolpiti e muscolosi che, appesi a strutture o nastri agganciati a una altissima e potente gru, hanno tenuto col fiato sospeso per un’ora gli spettatori dai quali hanno ricevuto uno scrosciante applauso con standing ovation. I “Sonics” erano stati a lungo corteggiati dall’organizzazione di Tolfarte e finalmente quest’anno, grazie alla generosità degli sponsor (soprattutto dell’azienda Cavallaro che ha fornito l’impressionante gru) Tolfa li ha potuti applaudire. Gli acrobati (che hanno usato come camerino un locale del Centro anziani, allestito dalla Fidapa) sono stati molto disponibili con la gente che li ha avvicinati, prima e dopo lo spettacolo, colpiti dall’affetto dei tolfetani.

Prima dello spettacolo il sindaco Luigi Landi e l’assessore alla cultura Cristiano Dionisi, affiancati dall’onorevole Alessandro Battilocchio, hanno ufficialmente inaugurato la manifestazione, invitando sul palco chi ha “inventato” Tolfarte, ovvero la Comunità Giovanile, presieduta da Fabio Fronti, ringraziando tutti quanti, dai partner come MArteLive diretta da Claudio Coticoni, ai singoli volontari e associazioni che in vario modo collaborano alla riuscita dell’evento. Che ha assunto, col tempo, proporzioni enormi, acquisendo una fama che travalica i confini nazionali, ma che continua ad essere gestito abilmente tutto in loco.
Ma la prima giornata di Tolfarte era iniziata nel pomeriggio, quando sindaco e assessore hanno presentato ufficialmente, con tanto di taglio del nastro, il restauro del Palazzaccio, ovvero l’antico municipio, risorto a nuova vita dopo decenni di abbandono, in cui è stato alloggio per famiglie bisognose o deposito di cassonetti. “Tolfarte ha ormai tantissime presenze, di artisti, artigiani e visitatori: è una macchina complicata cui si dedicano, oltre alla Comunità giovanile, almeno 200 volontari che seguono viabilità, allestimenti, addobbi e molto altro – ha detto Landi -. Quest’anno abbiamo voluto abbinare all’evento di festa e divertimento questa presentazione di un restauro, partito molto da lontano, in cui sono stati investiti finanziamenti, faticosamente reperiti, ma soprattutto risorse esclusivamente comunali”. Il sindaco ha ricordato gli altri restauri attuati: palazzo Buttaoni, l’ex convento dei Cappuccini, l’ex lavatoio e la riapertura della Rocca, diventata uno dei centi di interesse turistico più alti del territorio. Ha poi salutato la delegazione norvegese di Nesodden (Tolfarte è gemellata col Kulturisten Festival e in paese è arrivata una street band, accompagnata, per la quinta volta, da Ellen Knutsen) e l’architetto Hamid Sciarochi, che ha curato i lavori del Palazzaccio, presente con alcuni rappresentanti della ditta che li ha eseguiti. “Con accuratezza, competenza e pure, direi, particolare piacere – ha sottolineato il primo cittadino -. Il recupero va ultimato con il piano superiore e cerchiamo un’idea che possa farlo vivere culturalmente, avendone nel contempo un riscontro economico”. Il sindaco ha poi ringraziato tutti, esortando i presenti, molti giornalisti e l’esponente dell’amministrazione romana Paolo Masini, a visitare la mostra, allestita nei locali del Palazzaccio. Anche Dionisi ha calorosamente ringraziato l’artista Riccardo Pasquini, “fiore all’occhiello di Tolfa”, che ha presentato il suo allestimento “Trama” realizzato quasi esclusivamente con reti metalliche.

Un grazie particolare è andato pure a Simona Sarti: da oltre un decennio collabora con successo col Comune e stavolta ha “invaso” Tolfarte col suo Esercito degli artisti: 13 che hanno creato altrettanti manichini interattivi. Gli altri che espongono al Palazzaccio sono i fotografi Chiara Scardozzi (antropologa di origini civitavecchiesi), il romano Fabrizio Farroni e il pittore Daniel Airi, nato a Civitavecchia.
Oggi, venerdì, il festival entra nel vivo. Per tre giorni 150 spettacoli, gratuiti, di 300 performer e gli stand di 100 artigiani si snoderanno lungo un percorso di 1.500 metri. Per conoscere orari e locationi è in distribuzione una mappa con il programma dettagliato (reperibile pure on line sul sito). Per i più piccoli c’è Tolfarte Kids. E naturalmente cibi per tutti i gusti, offerti da trattorie, pizzerie, bar, associazioni di volontariato, negozi di alimentari, aziende agricole e food trucks fino a tarda notte. Per chi viene dal comprensorio in auto occhio alle indicazioni dei parcheggi situati in periferia, da dove faranno la spola le navette. Il centro storico è rigorosamente chiuso al traffico.