Durante la seduta del Consiglio Comunale di Ladispoli di ieri sera, la maggioranza ha bocciato una mozione presentata dai gruppi di opposizione riguardante la pessima gestione del Teatro Auditorium “Massimo Freccia” e la richiesta di istituire una Commissione d’indagine.

L’obiettivo della mozione era far chiarezza sull’intero iter amministrativo e sulle responsabilità politiche che hanno portato ad affidare la struttura ad una ditta privata, per poi allungare la concessione da 15 a 20 anni e azzerare il canone da esso dovuto, senza mai controllarne l’operato e senza monitorare in alcun modo che i lavori venissero terminati nei tempi contrattualmente previsti.

Il Teatro “Massimo Freccia”, acquistato oltre vent’anni fa e sottoposto a importanti restauri, rimane chiuso dal 2017, nonostante nella gara aggiudicata a luglio 2019 fosse previsto che i lavori di funzionalizzazione venissero completati dalla ditta entro 24 mesi dall’affidamento.

Ad oggi, trascorsi oltre 5 anni, la città è ancora privata di uno spazio culturale essenziale.

La mozione respinta chiedeva non solo la Commissione d’indagine, ma anche che la Giunta comunale verificasse la sussistenza delle condizioni per la risoluzione del contratto con il concessionario e valutasse la possibilità di ottenere un risarcimento per il danno economico subito.

Non intendiamo retrocedere su nessuno di questi punti. In particolare, sulla richiesta di istituire la Commissione d’indagine non arretriamo di un millimetro: la richiesta formale è già stata inoltrata e, come previsto dal regolamento consiliare (art. 35), con la firma di 1/5 dei consiglieri, il Consiglio Comunale sarà chiamato nuovamente a esprimersi in merito.

Invitiamo i consiglieri di maggioranza a prendersi la responsabilità del loro ruolo e a dimostrare autonomia e dignità di fronte ai cittadini. Come spiegheranno alla città che un teatro quasi completo già nel 2017 è ancora chiuso?

È inaccettabile che il sindaco continui a giustificare questi gravi ritardi appellandosi a ritardi legati al COVID-19, ormai da tempo concluso. Mentre il cemento avanza speditamente, a colpi di Piani integrati e particolareggiati promossi e approvati dall’Amministrazione Grando, il teatro resta abbandonato.

Le persone hanno il diritto di sapere perché un progetto pubblico di tale rilevanza, su cui sono stati spesi milioni di fondi pubblici, rimane bloccato. Continueremo a lottare affinché venga fatta chiarezza su questa vicenda, in difesa dell’interesse collettivo e della trasparenza amministrativa.

Firmato da Fabio Paparella, Gianfranco Marcucci, Roberto Garau, Daniela Ciarlantini, Amelia Mollica Graziano, Ferdinando Cervo, Alessio Pascucci, Silvia Marongiu, Crescenzo Paliotta.

Pubblicato venerdì, 4 Ottobre 2024 @ 20:49:04     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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