Borgioni: “La necessità nasce dall’incapacità di autofinanziamento dell’Adsp”
“L’accorato appello, sull’aumento della sovrattassa sulle merci, lanciato dalle imprese del porto di Civitavecchia, ci obbliga a fare delle riflessioni su quanto è accaduto e quanto potrebbe accadere.
Dopo un’espressione unanime dell’organismo di partenariato contro l’aumento della sovrattassa, della scorsa settimana, necessaria per finanziare il completamento dell’antemurale, il comitato di gestione su proposta dei vertici dell’Ente ha deciso di non tenere conto del parere dell’intero cluster portuale approvando all’unanimità il provvedimento.
Nel merito le preoccupazioni espresse dalle imprese sono assolutamente condivisibili e solo una spiccata miopia al limite della cecità non fa comprendere fino in fondo i possibili effetti depressivi della misura, questo anche in considerazione della incredibile scelta iniziale di dare priorità, tra le opere finanziabili dal pnrr, all’apertura a sud, a fronte del completamento dell’antemurale, prevista dal II lotto delle opere strategiche, scelta su cui in molti hanno espresso delle perplessità e su cui andrebbero indagate volontà e motivazioni.
La necessità espressa di aumentare la sovrattassa sulle merci nasce dall’incapacità di autofinanziamento dell’Adsp, conseguenza dei bassi volumi sviluppati dal porto di Civitavecchia, il traffico commerciale è per oltre il 50% dipendente dalla tonnellate di carbone scaricate dalla centrale Enel, in prevedibile calo dal prossimo anno con chiusura prevista al 2025.
Il porto di Civitavecchia, al di là degli autocelebranti articoli che compaiono qua e là sulla stampa, non riesce ad avere uno sviluppo commerciale adeguato alle potenzialità che potrebbe esprimere, e con nostro profondo rammarico gli oltre 2 anni di gestione del presidente Musolino nulla hanno portato di nuovo, se non un dorato isolamento nella torre di avorio di molo Vespucci, ne tantomeno possiamo considerare sufficienti le opere cantierizzate frutto di progettazioni passate e che tutti i precedenti nei limiti delle loro possibilità hanno in quota parte fatto.
La decisione di finanziare l’antemurale con nuovo debito e l’aumento della sovrattassa, potrebbe pesare in maniera importante sul bilancio dell’ente, già oggi in sofferenza, con previsioni poco confortanti sulla continuità del carbone e soprattutto non avendo al momento una prospettiva di nuovi traffici sostitutivi di pari importanza.
Il combinato disposto tra le difficoltà di bilancio e le tariffe fuori mercato del porto temiamo possano generare un effetto negativo sul mondo del lavoro portuale e mettere a rischio quella sana e robusta occupazione che, dopo il buio del periodo pandemico avevamo cominciato a recuperare.
Infine non possiamo accettare il totale silenzio ed assenza delle istituzioni di prossimità, comune e regione, nelle loro espressioni più autorevoli, che già con la loro presenza all’interno del comitato di gestione, avrebbero potuto, quantomeno, fermare le macchine e fare delle riflessioni sulle conseguenze degli atti in decisione.
Vista l’importanza che riveste il sistema portuale del Lazio e che potrebbe ancora più rivestire nel futuro dell’economia e dello sviluppo del territorio, pensiamo sia giunto il momento di istituire un tavolo permanente con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del porto e le istituzioni dove si evitino gli annunci roboanti e inconsistenti di questi ultimi anni e si lavori a testa bassa nell’interesse della comunità portuale e dell’intera regione Lazio”.
Alessandro Borgioni
Responsabile Porti Filt Cgil Rm e Lazio