Serie A: con Ranieri in panchina la Roma vola. Dove possono arrivare i giallorossi? • Terzo Binario News

Serie A: con Ranieri in panchina la Roma vola. Dove possono arrivare i giallorossi?

Mar 31, 2025 | Calcio, Redazionale, Sport

Dopo un avvio di stagione complicato con De Rossi prima e Juric poi, con Claudio Ranieri in panchina, la Roma sta vivendo un momento di grande crescita in Serie A, caratterizzato da una consistente solidità difensiva e un gioco più equilibrato. L’esperienza dell’allenatore ha dato nuova compattezza alla squadra, permettendole di scalare posizioni in classifica e alimentare le ambizioni europee.

Con il campionato che sta arrivando nelle sue fasi decisive, resta da capire fin dove potranno spingersi gli uomini di Ranieri. Per chi segue con attenzione il percorso della Roma è possibile confrontare le quote delle prossime partite consultando portali di comparazione come https://www.betscanner.it/, che offrono una panoramica aggiornata e dettagliata delle quote dei migliori bookmakers sul mercato, e individuare eventuali opportunità di scommessa sui giallorossi, letteralmente “on fire” nell’ultimo periodo! E i numeri sono lì a dimostrarlo.

Cosa è cambiato dall’arrivo di Ranieri

Sotto la guida di Claudio Ranieri, subentrato il 14 novembre 2024, la Roma ha ritrovato slancio e risultati. In 17 partite di campionato, i giallorossi hanno conquistato 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, totalizzando 39 punti, a pari merito con l’Inter. Questo exploit ha permesso alla squadra di risalire dalla zona retrocessione fino alla lotta per l’Europa: infatti ora si trova a -4 dal Bologna che occupa l’ultima posizione utile per qualificarsi alla prossima Champions League.

La Roma è inoltre prima nella speciale classifica per punti conquistati in Serie A nel 2025, ovvero 32 in 11 giornate. I numeri confermano la crescita esponenziale del gruppo: i giallorossi non perdono da 14 turni di campionato, hanno vinto le ultime 7 gare consecutivamente. La Roma è inoltre reduce da 4 clean sheet nelle ultime 5 giornate e almeno un gol segnato in tutte le ultime 12 partite di Serie A.

L’Olimpico è diventato un vero fortino: la Roma è al 5° posto per punti ottenuti in casa, con il miglior attacco casalingo e la 4ª miglior difesa interna. Con Ranieri in panchina, all’Olimpico sono arrivate 5 vittorie (contro Lazio, Genoa, Monza, Como e Cagliari) e 1 pareggio (1-1 col Napoli).

Cosa c’è alla base di questa rinascita?

I numeri, dunque, parlano chiaro. Alla base di tutto c’è l’imprinting psicologico portato da Ranieri, che è stato chiamato a Roma proprio per il ruolo di mediatore tra proprietà e squadra da un lato e tifosi dall’altro: obiettivo ampiamente raggiunto anche perché, come sappiamo, Ranieri è innanzitutto un tifoso giallorosso, con trascorsi nei panni di allenatore (siamo già al Ranieri-ter infatti).

Sir Claudio è stato subito ben accolto dalla piazza e sa come parlare ai tifosi, tant’è che ha messo come primo obiettivo stagionale quello di meritarsi la stima e il supporto dell’Olimpico, con cui la Roma era entrata in tensione. Lo stesso Pisilli, nel post partita della vittoria in rimonta allo scadere contro il Bilbao, ha dichiarato: “Lo stadio per me è stato qualcosa di surreale, avevo i brividi dal riscaldamento”.

L’altra pietra miliare della rinascita giallorossa è fondata sulla gestione dei singoli. Infatti, Ranieri, non a caso, fin dall’inizio ha messo al primo posto degli schemi che permettessero alla Roma di sfruttare le caratteristiche fisiche di Dovbyk, il cui infortunio l’ha un attimo rallentato, mentre nel frattempo è esploso Shomurodov. Altri uomini che hanno fin qui ben figurato sono Saelemaekers, Pisilli, Baldanzi, Soulé e Dybala (che però sarà fuori causa per il resto della stagione), su cui Ranieri ha dichiarato: “Quando è in giornata cambia il senso delle partite, vede cose che altri non vedono”.Una situazione quasi idilliaca, tant’è che l’entusiasmo a Roma è tornato alla grande, un posto in Europa sembra ormai essere alla portata e i tifosi giallorossi desiderano la permanenza del tecnico sulla panchina, cosa che il mister però ha già più volte escluso.