Quando il porta a porta diventa causa di esasperazione si arriva a lasciare i rifiuti nell’atrio del palazzo comunale.
È successo ieri intorno a mezzogiorno: un uomo sulla quarantina ha fatto il suo ingresso nell’androne del Pincio e senza dire alcunché ha svuotato il mastello della carta e se ne è andato. Increduli i custodi, che hanno assistito alla scena senza riuscire a fare alcunché. Poi ha girato e se ne andato. Nel frattempo è stata avvertita la Polizia Locale. Ironia della sorte, al piano di sopra, era in corso un vertice fra il comandante di via Braccianese Claudia Ivano Berti e il sindaco uscente Antonio Cozzolino per sistemare alcuni aspetti della raccolta porta a porta nella zona 2 avviata da poche settimane che ancora non stanno funzionando. Poi gli addetti alle pulizie hanno rimosso le cartacce gettare a terra. Nel frattempo però la caccia al “rovesciatore di mastelli” è iniziata. Oltre alle descrizioni lasciate dai dipendenti del Comune, si sta cercando qualche fotogramma che potrebbe aver immortalato il quarantenne nei pressi del Pincio.
Con il ballottaggio alle porte, verrebbe da pensare che l’episodio sia legato a qualche scontro politico. In realtà deve essere l’esasperazione la molla che ha spinto l’uomo a compiere un gesto così eclatante in un periodo in cui sembra difficile abituarsi a un modo completamente diverso anche di dare il ritmo alla giornata. Un cambio di abitudini di difficile digestione e una città che non si vergogna nemmeno di fronte all’evidenza di lasciarla sommersa di immondizia indifferenziata vicino (o dove si trovavano, perché la maggior parte sono stati rimossi) ai pochi cassonetti rimasti.