“In merito alle legittime proteste degli ultimi giorni sul trasferimento di una parte dei rifiuti romani a Civitavecchia mi preme fare alcune considerazioni e precisazioni.
E’ evidente che il problema non si risolverà fino a quando il Comune di Roma non deciderà di dotarsi di impianti di smaltimento all’interno del perimetro del proprio territorio: è un impegno che deve essere assolto dalla sindaca Virginia Raggi e dalla sua amministrazione che ha latitato per troppo tempo, accusando gli altri, in primis la Regione Lazio, di errori e incapacità che invece sono invece propri di un’amministrazione capitolina farraginosa ed inefficiente”. Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale del Lazio Marietta Tidei (Pd). “Detto ciò – aggiunge Tidei – il presidente Zingaretti non poteva fare altro che attivare i poteri sostitutivi anche in base a quanto concordato con il ministro competente in materia e quindi con il governo nazionale, di cui i 5 stelle fanno parte. Forse è utile ricordare alla stessa sindaca che il ministero dell’Ambiente, in più di un’occasione, ha sottolineato le gravi inadempienze in capo all’amministrazione della città metropolitana. Con una lettera, durante un’audizione in Parlamento, e in una successiva riunione dal ministero è arrivata una chiara indicazione sulla causa dell’emergenza rifiuti nella Capitale: la mancata definizione di aree idonee a colmare il deficit impiantistico. “E’ evidente – prosegue – che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, evitando di mettere in campo tecniche di scaricabarile che non aiutano e che non offrono soluzioni. Le immagini di Roma sommersa dai rifiuti
hanno fatto il giro del mondo sui media nazionali e internazionali: di fronte a questo scempio, che mette in cattiva luce la credibilità della Capitale, bisognava intervenire. La Regione Lazio l’ha fatto. Inoltre le linee guida del piano sono state approvate non appena le Province e la Città metropolitana hanno inviato le informazioni di loro competenza. Per quel che riguarda Civitavecchia è doveroso precisare che
l’afflusso consisterà nell’arrivo di un camion in più rispetto alla quantità di rifiuti che già viene trasferita dalla Capitale. Vista l’emergenza sanitaria che sta affliggendo Roma, ritengo normale che un presidente di Regione metta in campo quello che è necessario, anche se
ovviamente questo ha un impatto negativo sui territori”. “Per Civitavecchia, così come per tutti gli altri siti regionali messi a disposizione per i rifiuti romani, vale un ragionamento semplice: non si può più perdurare con una situazione che vede l’amministrazione capitolina inerme di fronte all’unica soluzione concreta e cioè l’individuazione di impianti all’interno del Comune di Roma. I cittadini della provincia non possono essere considerati di serie b così come i Comuni che non possono diventare il terreno di soluzione dei problemi che Roma non riesce a risolvere. Da rappresentanti delle istituzioni metteremo in campo tutte le azioni volte a tutelare i territori. E’ l’ora della responsabilità, soprattutto per Roma”, conclude Tidei.