Quando il mondo del gioco diventa protagonista di cinema, letteratura e arte • Terzo Binario News

Il mondo del gioco attira da tempo innumerevole l’interesse di un ampio pubblico, che si tratti di giocatori a loro volta, appassionati o semplici spettatori.

Cinema, letteratura ed arte hanno rappresentato, ciascuna attraverso il proprio linguaggio, particolari versioni del mondo del gioco.

In alcuni casi sottolineando il lato più passionale, in cui il giocatore coinvolto si lascia trascinare dalle emozioni perdendo talvolta il controllo della situazione. In altri casi sono stati analizzati gli aspetti più emotivi, evidenziando l’aspetto drammatico che può nascondersi dietro al gioco d’azzardo.

Non mancano, infine, veri e propri documentari capaci di illustrare modalità e strategie dei principali giochi, raccontandone la storia dalle origini alla loro diffusione planetaria, passando per i giocatori che ne hanno fatto la storia.

Cinema

Per quanto riguarda il mondo del cinema, sono numerose le pellicole che nel corso dei decenni hanno analizzato il gioco in tutti i suoi aspetti. Tra i tanti usciti nelle sale cinematografiche, è impossibile non citare Rounders. Pur essendo uscito nei cinema nel 1998, il film è ritenuto ancora oggi un cult perché uno dei primi ad essere incentrato interamente sul Texas Hold’em, la variante più conosciuta del Poker. New York e Atlantic City sono gli scenari di questo dramma in cui si porta in scena la corsa del protagonista, Mike, all’interno delle World Series of Poker, il massimo torneo di poker a Las Vegas. Non meno famose, tuttavia, sono altre pellicole come Casinò Royale (uscita nel 2006) o The Rain Man (al cinema nel 1988): quest’ultimo è considerato una pellicola cult, ebbe un successo straordinario a livello globale, conquistando inoltre 4 Oscar l’anno successivo all’uscita.

Letteratura

Il mondo del gioco è protagonista anche della letteratura, sia che si tratti del principale argomento del testo sia che venga affrontato in modo meno diretto. Rientra nella prima categoria l’opera di Dostoevskij chiamata “Il giocatore”. All’interno del romanzo, divenuto uno dei punti fermi della letteratura ottocentesca russa, l’autore compie una dettagliata analisi del gioco d’azzardo in tutte le sue sfumature, includendo i principali tipi di giocatori. Ne esce un ritratto estremamente fedele, anche e soprattutto perché era egli stesso dipendente dal gioco d’azzardo: la ragione stessa del libro, in realtà, era quella di raccogliere denaro per pagare i debiti di gioco.

Arte

Per quanto il gioco online e l’avvento del digitale con il casinò con i giochi live rimandi all’epoca contemporanea, il mondo del gioco in senso lato non è di certo prerogativa di questo secolo e le tracce della sua esistenza si ritrovano analizzando le opere dei principali pittori che hanno connotato la storia dell’arte. Ne è un esempio Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, che nel 1597 dipinge i “Bari”: l’opera raffigura a tutti gli effetti una truffa in atto tra due giocatori esperti di carte e un terzo individuo, probabilmente di buona famiglia ma alle prime armi, che viene ingannato dagli altri due personaggi. Un salto nel tempo, fino al 1778, e nello spazio, fino in Spagna, permette di cambiare pittore ma non soggetto rappresentato: Goya raffigura “I giocatori di carte”, un gruppo di uomini elegantemente vestiti intenti a giocare a carte seduti in un giardino.

Pubblicato giovedì, 26 Gennaio 2023 @ 12:51:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA