“A seguito di alcuni comunicati che sono apparsi sulla stampa crediamo sia opportuno per chiarezza precisare alcuni elementi che riguardano la Processione del Venerdì Santo di Civitavecchia e che potrebbero essere presentati in maniera non rispondente alla realtà.

Come Arciconfraternita del Gonfalone di Civitavecchia organizziamo la processione da tempo immemore cercando di valorizzare tutti ed ogni persona che partecipa senza distinzione alcuna per censo o posizione sociale.
In primis è necessario precisare che la Processione è principalmente un evento spirituale e come tale dovrebbe essere improntato ad atteggiamenti di umiltà e di fraternità e per questo ci teniamo a ribadire che nessuno aumenta il valore simbolico e istituzionale di questo evento, la cui importanza è data dal servizio comune di tutti coloro che vi prendere parte.
Ciascuno, dunque, partecipa alla pari e dovrebbe farlo non per mostrarsi ma per dare testimonianza di fede. Nella Processione non esistono ruoli privilegiati o particolari, ma tutti, come detto, sono ruoli di servizio (nel senso etimologico del termine, ovvero dell’essere servitori).
L’autorità spirituale poi quest’anno era rappresentata ai massimi livelli Diocesani dal nostro Pastore, il Vescovo Gianrico, e dal Parroco della Cattedrale Don Cono Firringa unitamente ai tanti religiosi e suore che hanno percorso insieme ai penitenti le strade della città.
Infine relativamente alla sicurezza sanitaria della processione di quest’anno rileviamo che l’unico ente impegnato ed autorizzato dalla nostra Arciconfraternita è stato la Croce Rossa Italiana, che ringraziamo di vero cuore, e che come ogni anno ha permesso alla processione di svolgersi in sicurezza e precisiamo che nessun altro è stato autorizzato a supportare la croce rossa italiana nel suo ruolo sanitario”.
Il Priore dell’Arciconfraternita del Gonfalone di Civitavecchia
Remo Barletta