“È la rotatoria ad essere impresentabile. Una piazza doveva esserle intitolata.
Per tutto quello che ha dato, spesso in silenzio, alla nostra Comunità, senza mai chiedere nulla in cambio, senza mai guardare il colore politico di chi, come me, le chiedeva spesso aiuto, per sostenere le pulizie della Frasca, i progetti di educazione ambientale per i bambini delle scuole cittadine e per sponsorizzare la squadra di calcetto femminile che grazie al suo aiuto riuscì nel 2011 a vincere il campionato provinciale di serie D portando alto il nome di Civitavecchia e con orgoglio sulle maglie e sulle divise sportive il simbolo della Fondazione Molinari.
Il momento più bello averle portato a casa le ragazze della squadra di calcio a 5 che si allenavano e giocavano sotto casa sua, nell’impianto sportivo del dopolavoro ferroviario.
Ecco perché mi è dispiaciuto davvero tanto leggere tanto inutile livore e tante parole fuori luogo, perché questa intitolazione poteva essere gestita meglio da tutti, da chi l’ha proposta, da chi l’ha accolta e da chi l’ha ostacolata.
La Memoria, e non la damnatio memoriae, va esercitata sempre, e non a comodo. Soprattutto quando riguarda le persone, soprattutto quelle brave, indipendentemente dal colore politico, perché i buoni e i cattivi non stanno solo da una o dall’altra parte.
Fosse stato per me, fossi stata io Sindaco di Civitavecchia, una piazza avrei intitolato a Mafalda Molinari, solo per il silenzio e la signorilità che ha contraddistinto il suo agire, il suo essere sempre al fianco della città intera, spesso troppo ingrata nei confronti suoi e della sua famiglia”.
Roberta Galletta