Dopo i Romani (Castrum Novum) è la volta degli Etruschi, con i due importanti siti archeologici accomunati in un solo asse turistico-ambientale. E’ questa l’idea progettuale avanzata dal sindaco Tidei visitando ieri i lavori di recupero e valorizzazione del santuario etrusco di Punta della Vipera, dedicato alla dea etrusca Menerva (corrispondente alla greca Athena), scoperto alla metà degli anni 1960 dall’archeologo Mario Torelli, poco prima dell’emporio tarquiniese di Gravisca.
Il sindaco Tidei, nel visitare il santuario etrusco e l’inizio dei lavori, complimentandosi per questa iniziativa dall’alto valore culturale e territoriale, ha dichiarato il pieno supporto alle attività in corso, augurando la massima collaborazione da parte dei volontari presenti sul territorio.
“Ancora una volta – ha sottolineato il Sindaco Tidei – è opportuno ampliare la conoscenza, la fruizione e la partecipazione dei cittadini e degli ospiti di S. Marinella, mediante contenuti culturali e ambientali emozionali che il nostro territorio è capace di offrire”.
Il sistema etrusco potrebbe essere valorizzato tramite specifici interventi di ripulitura delle emergenze insediative e funerarie, allo scopo di creare un itinerario di visita naturalistico-archeologico supportato da specifica pannellistica.
Il santuario etrusco di Punta della Vipera, visitato dal sindaco di Santa Marinella si trova sulla costiera settentrionale di S. Marinella, in prossimità dell’importante abitato della Castellina del Marangone al quale probabilmente faceva riferimento.
Il santuario monumentale si forma in età arcaica attorno al 540-530 a.C., quando nell’area viene realizzato un primo luogo di culto associato a un pozzo, all’interno del quale è venuta in luce un’importante lamina in piombo recante una delle più lunghe iscrizioni etrusche, dal contenuto ancora poco chiaro, probabilmente una sorta di calendario liturgico per addetti ai lavori.
In seguito, nel IV secolo a.C. viene costruito un tempio di cui si conservano gli eleganti fregi architettonici in terracotta al Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, derivati direttamente dalle botteghe operanti nel santuario di Pyrgi. Con la romanizzazione del territorio e la fondazione della vicina colonia di Castrum Novum, il santuario viene ancora rinnovato con decorazioni architettoniche del III secolo a.C.
I lavori del santuario di Punta della Vipera sono stati avviati dalla Soprintendenza ABAP per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale e dalla Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio, con le funzionarie Rossella Zaccagnini e Lara Anniboletti. Gli interventi di ripulitura sono condotti grazie al prezioso contributo del volontariato, rappresentato dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, dall’Associazione Archeologica Centumcellae e dalla Sezione Ulpia di Civitavecchia del Gruppo Archeologico Romano. Le attività sul campo sono coordinate dall’archeologo Alessandro Mandolesi.