Gentile Redazione di Terzobinario,
con rinnovato rispetto per la libertà di stampa e di opinione, contestiamo che “la maggioranza del Sindaco Alessandro Grando contasse sull’appoggio del PD”.
La nostra posizione sulla Variante è stata ampiamente espressa con il comunicato del 5 agosto ripreso da tutte le testate locali, e in questa sede ribadiamo quanto scritto non certo “in preda a disturbi di personalità” – secondo il vostro pensiero – ma come forza di opposizione cosciente e non subalterna al “partito trasversale del cemento”: giù le mani da quel “chiaro” oggetto del desiderio, Torre Flavia!
Indipendentemente dall’esito della votazione della Variante in Aula Fausto Ceraolo (31 luglio scorso) si dovrà tenere conto del Nuovo Piano Territoriale Paesistico approvato dalla Regione Lazio il 2 agosto. E comunque i vincoli ambientali saranno determinanti per preservare dal raddoppio della cubatura, precedentemente prevista, tutta la zona alle spalle dell’area protetta di Torre Flavia. Ma oltre la Variante è l’intera Ladispoli che nell’era Grando sta subendo la spinta del cemento in aperta contraddizione con quanto da “Cuore Ladispolano” l’attuale Primo Cittadino dichiarava in campagna elettorale: “Ladispoli è una perla incastonata in un territorio ricco di tesori. Negli ultimi anni è mancata una vera attività di prevenzione e tutela dei nostri beni ambientali insidiati da politiche a sostegno delle speculazioni edilizie. Noi al contrario, intendiamo impedire qualsiasi tentativo di speculazione nelle aree di pregio della nostra città”.
Grosso modo con la Variante per Torre Flavia sono previsti 400.000 metri cubi. Ribadiamo che il PD presenterà in tutte le sedi competenti opposizioni ed osservazioni, in modo da riaprire la discussione, soprattutto alla luce delle proposte che i cittadini e le associazioni presenteranno al momento della pubblicazione della Variante.
Ufficio Stampa PD Ladispoli