E’ stato ucciso a sassate e lasciato seminato a terra nella vegetazione della Pineta Sacchetti, luogo che la notte accoglie notoriamente episodi di prostituzione maschile.
Ha i contorni del giallo la morte di Mario Pegoretti, 61enne di Merano di professione parrucchiere.
Il suo corpo è stato ritrovato questa mattina da un passante che faceva jogging nel parco, nei pressi della biblioteca.
L’ipotesi dell’omicidio, del resto, è confermata dal volto sfigurato dalle numerose ferite. La vittima sarebbe stata colpita ripetutamente con violenza con un grosso sasso.
Al momento del ritrovamento, il cadavere era in un posto molto appartato, nuda dalla vita in giù e coperto con una giacca. Chi lo ha ucciso, molto probabilmente, ha portato con sé soldi, cellulare e documenti.
Sono in corso le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci. Dai primi accertamenti sembrerebbe che il decesso risalga alla tarda serata di ieri o alla notte. A quanto ricostruito, Pegoretti era separato e viveva da 9 anni con due amici in zona Tuscolana, molto distante da Pineta Sacchetti.
E’ stato visto l’ultima volta ieri sera. Agli amici ha detto che si stava recando al cinema ma non è più rientrato in casa. Gli inquirenti stanno analizzando anche i tabulati telefonici per ricostruire gli ultimi spostamenti del parrucchiere e capire se aveva preso appuntamento con qualcuno nella pineta, di notte luogo di prostituzione maschile e trans.
L’ipotesi più forte è che l’omicidio sia la conseguenza di un incontro degenerato e sfociato in una rapina. Poco distante sarebbe stata trovata la sua auto. E sulla vicenda e’ intervenuto anche il presidente del municipio XIII Valentino Mancinelli sottolineando “il tema della sicurezza del parco regionale del Pineto”. “L’area, situata nel Municipio XIV ma prospiciente l’abitato dell’Aurelio – ha detto – non e’ recintata e diventa luogo di ritrovo di sbandati e delinquenti. Mercoledi’ avevamo posto tale problema al prefetto Gabrielli in visita al municipio chiedendo una maggiore presenza delle forze dell’ordine. L’installazione in corso di un impianto di videosorveglianza e il lavoro svolto dalla rete costituita da tante associazioni di quartiere rischia di essere vano se non sostenuto da chi e’ deputato al controllo del territorio e al contrasto delle illegalita’. In settimana si terra’ il primo incontro del comitato locale per l’ordine e la sicurezza istituito dal Prefetto – ha sottolineato Mancinelli – chiedero’ che si tratti proprio questo tema che e’ ormai una vera e propria emergenza”.