Conclusasi pochi minuti fa la cerimonia per la Giornata dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate
Ecco il discorso pronunciato dal Sindaco Elena Gubetti
Buongiorno a tutti,
Innanzitutto consentitemi di rivolgere un caloroso saluto a tutte le autorità civili e militari presenti, (corpo dei carabinieri, dell’aeronautica, della Capitaneria, della polizia) alle associazioni d’Arma e dei combattenti e reduci, ai rappresentanti della Polizia Locale e della Protezione Civile, le associazioni presenti, i consiglieri, gli assessori.

Come ogni anno ci ritroviamo per commemorare e celebrare insieme il 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, per ricordare tutti coloro che si sono battuti e sacrificati affinché il nostro paese potesse costituirsi in una Repubblica Unitaria.
In questo giorno commemoriamo tutti i caduti e i dispersi di tutte le guerre, e ringraziamo i militari in servizio in Italia e nelle missioni internazionali di pace all’estero.
Siamo qui, di nuovo insieme, in questo luogo speciale al centro della nostra città, per rendere un doveroso omaggio ai nostri concittadini morti e dispersi che con il loro sacrificio hanno contribuito alla nascita dell’Italia Repubblicana: unita, libera e solidale.
Leggendo i nomi e i cognomi di questi ragazzi incisi nel marmo ci rendiamo conto quanto sacrificio è costato a questa città che allora era un piccolo paese, quanti lutti e per quante famiglie.
Che cosa celebriamo in questa giornata?
Ricordiamo tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per permetterci di vivere in un Paese libero prospero e in PACE. Si IN PACE!
la nostra costituzione all’articolo 11 recita: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali “
In questo momento così drammatico queste parole scritte dai nostri padri e dalle nostre madri costituenti risuonano quanto mai indispensabili: L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA, ADESSO più che mai MENTRE sono in corso in tutto il mondo conflitti violenti che ci fanno rivivere gli orrori e la tragedia della guerra noi non dobbiamo dare per scontato quello che abbiamo.
I paesi in cui la pace è stata cancellata aumentano, dopo il ritorno della Guerra in Europa con il conflitto tra Ucraina e Federazione Russa dove sono state cancellate miglia di vite umane di civili, di bambini, di donne contro ogni regola dettata dalle Nazioni Unite e mentre la tragedia in atto in Medio Oriente dove inermi cittadini cadono vittime del mai risolto conflitto israelo palestinese con migliaia di morti e in altre parti del mondo, in Nord Africa, nel SAHEL, Nel Caucaso si continua a combattere guerre fratricide, noi dobbiamo continuare a tenere alta la bandiera dei valori di democrazia e di pace costruiti con il sacrificio dei nostri caduti.
Nel ringraziare chi oggi serve con impegno e sacrificio il nostro Paese per garantirci di vivere in un nazione libera, in pace, solidale e continua a costruire la nostra identità di comunità nazionale non possiamo sottrarci dalle nostre responsabilità, le conquiste fatte vanno consolidate ogni giorno, nelle nostre famiglie, nei posti di lavoro, nei luoghi della politica, dove si costruisce la democrazia con il rispetto di tutti e con l’attenzione ai più bisognosi. È un dovere costruire ogni giorno una comunità capace di essere solidale, aperta, accogliente, giusta, la pace si costruisce ogni giorno nel luogo in cui ci si trova!
Consentitemi infine di ringraziare i tanti giovani militari, uomini e donne impiegati all’estero, in terre lontane dai loro affetti e dalle loro case che ogni giorno contribuiscono a rendere grande il nostro paese, salvaguardando la pace, la libertà, la stabilità e il rispetto dei diritti umani in terre dilaniate da conflitti orribili rafforzando ogni giorno il prestigio dell’Italia!
Oggi più che mai dobbiamo essere qui , celebrando l’unità del paese e onorando coloro che hanno difeso la nostra libertà.
Questo identico sentimento di gratitudine che manifestiamo nel presente per chi si impegna con spirito di dedizione al servizio della pace, ci accompagna nel coltivare la memoria di chi si è sacrificato nel passato.
Riflettere su un momento fondante della nostra storia nazionale, e ricordare il sacrificio dei caduti che perdendo la vita hanno contribuito a costruire la nostra identità di comunità nazionale, è perciò il dovere a cui siamo chiamati ogni 4 novembre.
Un dovere che non è in contraddizione con un altro compito al quale non ci possiamo sottrarre, quello di affermare anche noi, come fece l’allora pontefice Benedetto XV, che la guerra, per sua natura, è sempre “un’inutile strage”.
Onore ai caduti per la Patria, viva le Forze Armate strumento di pace, viva l’Italia!