Un testimone racconta cosa ha sentito dalla finestra di fronte alla casa dei Ciontoli. Un giovane che ha visto Marco scendere le scale sorretto da due persone. “Marco aveva le gambe ciondolanti e si lamentava” dice il giovane alla troupe di “Chi l’ha visto?”
Ma il giovane era alla finestra perché già prima aveva sentito chiaramente i lamenti e le urla di dolore di Marco.
C’è poi una ulteriore testimonianza raccolta da Liliana Greoli. Una ragazza che rientrava in macchina ha visto due ragazzi, identificati in Federico e Viola, camminare velocemente quasi correndo nel lasso di tempo tra lo sparo e l’arrivo dell’ambulanza. La testimone si è soffermata in strada cercando di capire cosa stava succedendo. La ragazza avvicinandosi ai giovani ha chiesto cosa stesse succedendo, vedendo Federico togliere la macchina del padre da davanti al cancello e Viola togliere un secchio. A risponderle sarebbe stata Viola che cercando di tranquillizzarla per mandarla via avrebbe dichiarato che Marco aveva avuto una crisi di panico, ma a casa erano in 5 e quindi abbastanza per gestire la situazione.
E proprio la crisi di panico sarebbe stata la versione lasciata al 118 nella prima chiamata, una versione completamente avulsa da quanto avvenuto.
Oltre a questa novità emergono ulteriori dettagli anche sull’autopsia. Il medico legale di parte dei Vannini, dott. Ulrico Piaggio, ritiene che il braccio di Marco era in movimento durante lo sparo, desumendo che il giovane stava in posizione di difesa.
Come già detto oggi importanti novità sarebbero contenute nella perizia sull’arma del delitto (leggi articolo). L’arma sarebbe risultata difettosa e quindi azionabile solamente dopo averla armata alzando il cane o scarrellando. Gesti che non possono in nessun modo essere stati fatti involontariamente.
E proprio su questo domani in edicola su “la Provincia” saranno pubblicate importantissime novità. Il Ciontoli infatti avrebbe confessato una versione molto diversa da quella fornita la sera del delitto.