Omicidio Vannini, scende a 5 anni la pena per Ciontoli • Terzo Binario News

Omicidio Vannini, scende a 5 anni la pena per Ciontoli

Gen 29, 2019 | Cerveteri, Ladispoli

5 anni ad Antonio Ciontoli, 3 anni a Federico, Martina e Maria. Assolta Viola.

Si conclude così l’udienza d’appello, iniziata questa mattina alle 10:30, dove a prendere la parola è stata la difesa, dopo che nella prima udienza aveva preso la parola il procuratore generale Saveriano, che aveva chiesto 14 anni di reclusione per tutti gli imputati.

L’UDIENZA

La parola alla difesa della famiglia Ciontoli

A prendere la parola questa mattina per la sentenza d’appello omicidio Vannini sono stati i legali Andrea Miroli, Pietro Messina e Domenico Ciruzzi per la difesa di Federico Ciontoli

L’avvocato Pietro Messina ha ricordato gli attimi concitati di quella notte in cui Ciontoli è andato in panico. “Non aveva neanche dimestichezza con le pistole – ha detto il legale – visto che il suo porto d’armi era vecchio di anni. Martina delirava e, sebbene la Parte civile abbia considerato generosa la sentenza della Corte d’Assise, le intercettazioni dimostrano le genuinità delle dichiarazioni”.

Messina ha inoltre sottolineato come la Corte d’Assise ha stabilito che non c’è stata condotta criminosa oltre ogni ragionevole dubbio tanto da lasciare aperto lo spiraglio di un’ipotesi diversa.

“Nessuno ha sospettato di lesioni intratoraciche da proiettile – ha detto Messina – e nessuno ne ha parlato. Se fosse stato evidenziato il trauma si sarebbe attuato l’elisoccorso. La dottoressa Matarese disse che non basta solo il colpo d’arma da fuoco a far scattare l’elicottero. E qui la sentenza di primo grado ha sbagliato”.

A prendere la parola poi è stato l’avvocato Andrea Miroli il quale ha sottolineato come la ricostruzione della difesa è stata accolta in primo grado anche se poi i giudici si sono mossi diversamente.

“Va considerata la condotta durante il fatto e dopo – ha detto Miroli – Ciontoli non ha mai considerato l’evento morte”.

Miroli ha poi mostrato alla Corte delle foto della ferita che dovrebbero dimostrare come sia impossibile, che Marco abbia perso un litro e mezzo di sangue. “Non si potevano accorgere della gravità della ferita” ha aggiunto Miroli.

Per la difesa di Federico Ciontoli ha poi preso la parola l’avvocato Ciruzzi.

“Non è colpa dei media se poi le dichiarazioni vengono travisate – ha detto Ciruzzi – va mantenuto un profilo basso. Ci sono i dati scientifici che fanno fede e bisogna attenersi a questi come la fuoriuscita di poche gocce di sangue. Federico stava vedendo un film e ha dimostrato sudditanza nei confronti del padre. Nelle intercettazioni si parla solo di Marco e la famiglia Ciontoli è stata definita come un ‘nido di mostri’, nel tentativo di prenderli in castagna”.