“Perchè mentire così spudoratamente? Come è morto Marco Vannin?”.
Un mistero che si sarebbe forse potuto chiarire grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza del comune di Ladispoli. Riprese che però gli investigatori non chiesero mai, e che quindi furono regolarmente distrutte dai gestori
La vicina di casa dei Ciontoli ha raccontato a Giulio Golia che l’auto di Antonio Ciontoli la sera in cui morì Marco Vannini non era parcheggiata nello spazio a lei riservata. Se davvero fosse così questo potrebbe voler dire che Antonio Ciontoli, che è stato condannato per l’omicidio del giovane, non era in casa al momento del misterioso incidente che ha portato alla morte di Marco Vannini.
Questa ipotesi si sarebbe forse potuta accertare dalle telecamere di video sorveglianza installate nel comune di Ladispoli, dove si trova la casa dei Ciontoli, se queste riprese all’epoca fossero state richieste e acquisite dagli investigatori. Oggi però è troppo tardi, perché i filmati delle telecamere di sorveglianza sono stati regolarmente cancellati dall’istituto che le ha posizionate.
A spiegarlo a Giulio Golia mercoledì sera, a partire dalle 21.10 su Italia1 nello speciale dedicato alla morte di Marco Vannini, è lo stesso security managerdell’istituto di sorveglianza del comune laziale. L’uomo ci ha confermato la circostanza che ci sembra assolutamente incredibile: “ci è sembrato strano che nessuno ce l’abbia chiesto, abbiamo sempre collaborato con i carabinieri”. Dunque nessuno degli inquirenti chiese quei filmati, che quindi vennero cancellati come da prassi.
Nello speciale vi mostreremo anche le immagini della festa di compleanno per i suoi 18 anni di Martina, figlia di Antonio Ciontoli e fidanzata di Marco Vannini.
Un filmato molto interessante, con alcune cose davvero mai viste prima…Seguiteci mercoledì sera su Italia1 a partire dalle 21.10 nello speciale di Giulio Golia “Omicidio Vannini: bugie e verità”.