“Secondo i dati di Confcommercio Civitavecchia, la spesa media di ogni singolo cittadino per i saldi invernali, sarà di 151 euro.
Non ho letto l’indagine completa, presumo inviata ai vari organi di stampa; conosco però la serietà delle indagini confederali, che vanno da un minimo di 400 interviste: quindi autorevoli.
Risulta strano però che la cifra indicata non solo sia superiore alla media nazionale di 131 euro , ma guardando in altre città ,sia ad esempio superiore ai 130 euro di Genova, città portuale come Civitavecchia.
La cosa sicuramente, se comprovata , è positiva e significa una propensione al consumo ed una capacità di spesa superiore alla media; appare strano, ma una risposta la può dare solo l’analisi dei dati del sondaggio, che in una città ,dove il reddito pro capite non ha punte vertiginose, dove si vive una situazione di precarietà in ambito portuale e per il phase out dell’Enel, dove si avvertono i primi segnali di una desertificazione commerciale nelle stesse zone del centro storico,(in particolare per alcuni comparti come abbigliamento e calzature).
Ecco dopo tutto questo ,si riveli una spesa media superiore alla media nazionale.
Bisogna altresì tenere conto che la data del 5 gennaio è sicuramente una data troppo anticipata, per cui i saldi ,dal “profumo novecentesco”,schiacciati da mille altre promozioni continue,rischiano di non raggiungere più gli obbiettivi per cui erano nati..
In molte città per l’avvio dei saldi si è pensato a rendere gratuiti i posteggi: una idea non balzana, che poteva essere proposta : una attenzione per il terziario ed un incentivo agli acquisti per il periodo dei saldi, che ricordo, permettono la sopravvivenza delle varie attività”.
Tullio Nunzi