Un’idea di città da presentare ai romani alle prossime elezioni, in programma nel 2021. Per far questo sarà necessario un passaggio: ossia che il M5S si sieda a un tavolo. Monica Lozzi, presidente del Municipio VII, interpellata da Terzo Binario ha detto la sua su quanto accaduto nel Municipio IV (dove l’ex minisindaco è stato sfiduciato dalla maggioranza grillina) ma ha anche notato che c’è uno statuto da rivedere. Ribadendo un concetto: “Non mi sento l’anti Raggi”.
Innanzitutto, era impossibile non ritornare sul post scritto su Facebook da Lozzi il giorno della sfiducia al Tiburtino. Un pensiero a voce alta che non è passato inosservato. In modo particolare nel passaggio “auspichiamo che la scelta di un eventuale delegato alla guida del Municipio ricada su candidati esterni alle parti interessate“.
“Sono fermamente convinta che vada rispettata la decisione presa nel Municipio IV, all’unanimità del Consiglio e di tutta la maggioranza dei Cinque Stelle – ha esordito – è la prima volta che capita, penso, nella storia dei Municipi di Roma. La sindaca deve rispettare questa decisione, ha la possibilità di mettere chiunque altro al posto di Roberta Della Casa. È vero che stiamo a un anno dalla fine, ma di esperienza ne abbiamo fatta tanta. Si tratta di rispettare i valori di una maggioranza, compatta, che non credo sia composta da ‘tutti folli’. Una sindaca, che vuole essere rappresentante dei cittadini, se non rispetta le decisioni di maggioranza, comincia probabilmente con il piede sbagliato. Spero che vada in discontinuità con il passato. E che scelga un delegato terzo”.
Peraltro quei consiglieri del M5S nel Municipio IV “sono stati sospesi con decorrenza immediata dal Movimento e nei loro confronti è stato avviato un procedimento disciplinare”. A riferirlo nel Blog delle Stelle, in un post scriptum, è stato Vito Crimi, capo politico del Movimento: “Ho trovato assolutamente inopportuno il ps di Crimi, soprattutto in corso di seduta – ha detto Lozzi – i consiglieri avevano presentato già da venti giorni una mozione di sfiducia. Se i regolamenti prevedevano la loro sospensione, l’avrebbero dovuta attuare prima o dopo”.
Poi l’affondo: “Sospendere delle persone che hanno esercitato il mandato elettorale in modo legittimo, in conformità alla legge, solo perché è scritto su uno statuto, che probabilmente è scritto male, fa riflettere. Penso che si debbano leggere la relazione che i consiglieri di maggioranza hanno inviato ai probiviri, relativamente alla loro presidente”. Inoltre Monica Lozzi ha puntualizzato la necessità di “modificare uno statuto che impedisce a delle persone, legittimamente elette, di svolgere il loro mandato liberamente”.
Infine uno sguardo alla tornata elettorale che verrà. C’è chi ha indicato il minisindaco del Settimo per un ruolo in giunta comunale (un assessorato all’Urbanistica?) o addirittura per la guida del Campidoglio: “Ritengo che ai cittadini vada detta la verità, sempre: quando le cose sono state fatte bene, quando non vengono fatte bene e quando c’è da migliorare. Quello che auspico – ha terminato – non è nessun assessorato ma che ci si possa sedere con il Movimento Cinque Stelle e rappresentare, nero su bianco, la nostra visione di città da presentare ai cittadini alle prossime elezioni. Chiunque sia il candidato sindaco non è un problema“.