“Mi sto chiedendo da qualche ora quanti cittadini di Civitavecchia hanno coscienza dell’esistenza di uno straordinario museo del mare ospitato in ben quattro piani del mai troppo apprezzato Maschio del Forte Michelangelo.
Come ben sa chi mi conosce, cerco di occuparmi di archeologia subacquea e lo faccio, ormai da trent’anni spinto solo da una patologica passione, pressoché quotidianamente.
Eppure, a dispetto del mio interesse, se il Comandante Mario Palmieri, che tutti conosciamo oltre che per le sue virtuose doti di mastro d’ascia, per essere il direttore del Laboratorio di Archeologia Navale Sperimentale e come curatore della mostra “Navalia” riconosciuta nella sua straordinarietà in tutta Europa, non mi avesse messo a parte della sua amarezza per la surreale situazione che vado ad esporvi sarei rimasto, io come credo la quasi totalità dei cittadini di Civitavecchia, all’oscuro di tutto
Come ricordato, il maschio del Forte Michelangelo ospita già da due anni tutte le ricostruzioni della tecnologia navale antica, pompe di sentina a pistoni e a noria, spaccati di navi che mostrano le tipologie costruttive antiche, un plastico del porto frutto di un minuzioso studio su documenti e resti archeologici, modelli filologici che evidenziano gli stivaggi delle navi da carico, tutti costruiti dal palmieri.
Mi racconta, Mario, di un progetto già autorizzato dalla precedente Giunta Comunale, e fortemente sostenuto dal precedente Comandante della Guardia Costiera, Contrammiraglio Leone, per sistemare le ricostruzioni presso il “Mastio” del Forte Michelangelo, monumento affidato al Comune di Civitavecchia dalla Direzione Marittima con Documento di Consegna.
Né può fare a meno di ricordarmi dei diversi incontri avvenuti con l’attuale Sindaco, in forza dei quali si dava per scontata l’imminente apertura di un Museo Civico del Mare e del Porto in convenzione con il Centro Archeologico di Studi Navali.
E anche se la pandemia ha creato problemi enormi, che hanno certamente calamitato l’attenzione della Giunta il direttore del Lans non si spiega perché la stessa Giunta non permetta l’accesso all’esposizione né a lui né agli altri curatori dell’opera che necessita di una costante e puntuale manutenzione.
Allora mi chiedo, sommessamente, da cittadino ed amante della storia della nostra comunità, perché si ostacola così l’apertura di una struttura che non solo renderebbe giustizia alla gloriosa tradizione marinara di Civitavecchia ed alla sorprendente tecnologia navale di Roma antica, ma potrebbe anche fornire una fruttuosa spinta all’immagine del futuro rilancio della città. Una simile esposizione non solo creerebbe diversi posti di lavoro per la gestione del sito ma genererebbe delle prestigiose collaborazioni con il mondo delle ricerca Universitaria e con enti ed istituzioni anche internazionali.
Un’occasione da non perdere, per indicare una via alternativa nello sviluppo della città, una via che valorizzi le sue tradizioni e l’impegno di chi, disinteressatamente, la ama”.
Sergio Anelli