Il punto di vista di Mazzarino a ridosso del consiglio di giovedì
“I social networks sono lo specchio dei narcisisti e il palcoscenico degli ipocriti.” Giuseppe Benevento. Chi ci legge sa che riteniamo i social utili solo in ambito sociale per condividere pensieri, meme, informazione locale, auguri o ricette.
Viceversa quando qualcuno li usa come arma di dibattito politico, specialmente se si limita a sputare sentenze ad effetto senza articolare un minimo il proprio pensiero, diventa un inutile elemento di confusione e, come scritto in apertura, un ipocrita che vuole salire sul palcoscenico per dimostrare che esiste.
D’altra parte la politica ladispolana ci riserva sempre ampi spazi di dibattito ed approfondimento ed anche a profonde domande. Gli argomenti più recenti sono lo spostamento del mercato giornaliero e la realizzazione di nuovi parcheggi.
Cominciamo con il mercato giornaliero. La posizione attuale è la stessa degli anni ’70 quando l’assetto urbanistico ed i parametri erano diversi dagli attuali. Spostarlo potrebbe avere un senso se affrontato dal punto di vista urbanistico ma, soprattutto, deve essere utile alla popolazione che ne è fruitrice per cui debbono essere ascoltati i cittadini e gli operatori. Stesso discorso per i parcheggi.
Ladispoli ha una carenza cronica di aree per parcheggiare, specialmente dopo la realizzazione della ciclabile, e bisogna individuare soluzioni concrete, soprattutto visto che il piano del traffico è ancora atteso. Quello che è inaccettabile, in entrambe i casi, è che la soluzione individuata sembra sia l’ennesimo Project Financing con relativo scempio urbanistico di compromissione di territorio libero. Discorso che, infatti, fa pendant con quello della nuova scuola in votazione nel Consiglio Comunale del 17 Aprile.
Questa cosa potrebbe essere sfuggita ai più ma ci limitiamo a far notare come questo progetto della scuola che dovrebbe sostituire quella di via Praga, sia impostato in modo discutibilissimo. Innanzitutto sfugge alle logiche del Project Financing che dovrebbe essere totalmente un investimento del proponente, in quanto, da quel che si sa, il Comune ci mette di suo quasi un milione di euro, oltre a dare in contropartita un lotto di terreno che valuta circa 1,2 milioni di euro. Il costo della scuola sembra essere stimato a circa 4.500€/mq mentre tutti i parametri ci parlano di costi di costruzione realistici a meno di 2.000€/mq. Tutto questo si riflette in un costo di affitto di circa 100.000€ all’anno in più rispetto al costo attuale, per 30 (diconsi trenta) anni. Praticamente un vitalizio per la stessa ditta che già gestisce un patrimonio comunale non indifferente ed ha ottenuto, ad esempio, uno scambio molto redditizio fra Skatepark villini a S.Nicola. Tutto questo mentre le casse del comune sono floride e potrebbero ben permettersi di realizzare la scuola in proprio, ammesso ve ne sia bisogno di questa scuola ex novo. Ma il colpo di magia deve ancora venire.
Infatti il lotto di terreno che il comune cede alla suddetta società ha destinazione urbanistica che si presta a ciccio per il mercato ed un ulteriore nuovo Project Financing che questa volta frutterebbe molta cubatura residenziale. Una cubatura residenziale non prevista in PRG, con nuovi residenti e relative adduzioni acqua e depurazione non previsti. Ecco quindi il vero male assoluto, ovvero che non siamo in presenza di una politica che pianifichi urbanistica e servizi ma di una politica che contratta con logiche assolutamente discutibili.
Sembrerebbe un Project Financing a matrioska che poi Project Financing non è, visto che non è l’imprenditore ad investe tutto in proprio ma riceve in cambio terreno e cofinanziamento ed ampie garanzie per ottenere qualsiasi credito anche perché poi sono previsti ben trenta anni di affitto. Non parliamo dello scenario che passa alla fase esecutiva di approvazione senza una ipotesi di proposte alternative, come peraltro già fatto con il c.d. Project Financing illuminazione pubblica di cui abbiamo già parlato.
Lo scenario è ben confuso, e sarà una grossa responsabilità per le manine che si alzeranno ad approvare l’ennesimo vincolo trentennale per i cittadini di Ladispoli pur essendoci eccedenze di tesoreria. A cascata sono anche attesi altri Project Financing e, decisamente siamo oltre la soglia della decenza visto che incideranno soprattutto nella zona ingresso Nord che già è oppressa dal traffico in ingresso, come avvenuto nel periodo della sagra del carciofo.
Ma a cascata, come dicevamo in apertura, arriverà la proposta del nuovo mercato, sembra sarà anch’essa in regime di Project Financing, ma tutta da valutare sulla carta. Ovvio che un eventuale spostamento implichi un nuovo assetto cittadino ma questa amministrazione non brilla certo per programmazione quanto per cementificazione alla viva il parroco.
Il collasso di traffico su via Ancona, soprattutto in estate è palese e sarebbe opportuno rimuovere il mercato scegliendo per quell’area maggiori spazi collettivi e di svago attrattivi per il turismo, visto che Ladispoli manca di un lungomare degno di tale nome.
Ma è una scelta da condividere con cittadini ed operatori, da bilanciare con servizi ed organizzazione. Compito di palazzo Falcone sarebbe quello di individuare i soggetti aventi voce in capitolo sullo spostamento, radunarli intorno a un tavolo e ascoltare le varie posizioni.
Elemento di trasparenza assoluta sarebbe l’indizione di un referendum, strumento massimo di trasparenza e con la decisione assunta da coloro che hanno espresso un parere sia positivo che negativo. D’altronde è l’unico sistema per garantire una decisione democratica su un quesito tanto impattante per la cittadina.
In effetti il baricentro cittadino è già di fatto cambiato vista la creazione del Cerreto, del Miami, dell’area di Palo per non parlare di tutta l’area che doveva essere totalmente per le strutture ricettive ed invece, per una mèra disattenzione amministrativa ai tempi del sindaco precedente, è cambiata in residenziale …un classico in molte amministrazioni.
Per i parcheggi poi crediamo sia evidente che servano e che, dopo l’approvazione di un realistico Piano del Traffico, andranno presentate proposte serie che non servano solo a far maturare altro cemento. Fra l’altro esistono soluzioni a basso impatto visivo, non solo ecomostri.
Ma anche per questo serve pianificazione e condivisione con i cittadini. Anche sul PUA ci sarebbe molto da dire, con qualche spiaggia creata artificialmente per i VIP, ben poco fruibile per i comuni mortali, distruggendo un ecosistema di zona mesolitorale che esisteva davanti al castello di Palo, per non parlare di ampi tratti privi di servizi ed accesso. D’altra parte si sa che i VIP sono sempre stati nel cuore di chi amministra Ladispoli e qualche presenza, inopportuna, sul palco della sagra del carciofo ne è la prova.
Che di tutto questo non si accorga chi dovrebbe non è un buon segno dei tempi. Questo prolificare di Project Financing ha l’apparenza di una volontà di raccogliere consenso dei potenti in tempi brevi e spasmodici, probabilmente finalizzata a nuovi orizzonti politici per pochi, mentre qualcuno resterà con in mano problemi seri da risolvere. Vogliamo chiudere con una frase che si adatta al caso Ladispoli ma anche allo scenario internazionale, affetto da una politica inadeguata alla democrazia, e la frase è di Henry Kissinger, uno che è riuscito a dare un contributo per mantenere la pace in tempi difficili quando non c’erano i social ma si viveva la vita reale: “
La debolezza ha sempre rappresentato una tentazione ad usare la forza.”
cardinal Mazzarino