Per me odioso, come le porte dell’Ade, è l’uomo che occulta una cosa nel suo seno e ne dice un’altra” (Omero).

Il sommo Omero esprimeva così di non apprezzare chi dice qualcosa sapendo di mentire ma ai nostri giorni molti si comportano così, in politica e nella vita.

Ci è venuto in mente il grande poeta greco, padre dell’Odissea, quando abbiamo letto una risposta data sui social dal sindaco Grando ad alcuni cittadini i quali si lamentavano che ATO2 non permette allacci alle fogne, otivandolo con la saturazione del depuratore https://www.facebook.com/share/p/U9t9bPK7kzAdLeoF/ e fra le altre cose il sindaco smentiva gli operatori ATO2 chiudendo con la frase “… Invito i cittadini interessati a contattare nuovamente il gestore del servizio idrico perché, vi sembrerà strano, ma non tutti gli operatori forniscono la stessa risposta negativa.

E lo dico con cognizione di causa, perché è capitato anche a me personalmente. Alla prima chiamata un operatore mi ha detto che il depuratore era saturo, mentre alla chiamata successiva la pratica è andata a buon fine… Scriveremo nuovamente ad Acea per sollecitare la risoluzione definitiva di questo problema”.

Vale la pena ricordare al sindaco che egli siede in ATO2 quale membro di diritto nella Conferenza dei Sindaci che delibera indirizzi, pianificazione, programmazione, controllo e la predisposizione della tariffa ai sensi dell’articolo 154 comma 4 del d.lgs. 152/06 e quindi il sindaco Grando non è un comune cittadino.

Vien da pensare che per questo abbia ottenuto due diverse risposte, comunque è suo diritto/dovere rappresentare queste cose in seno all’Ente.

Che ATO2 sia più costosa e più lontana dai cittadini è un dato di fatto, che si stia comportando non certo in modo adeguato è un altro dato di fatto, ma è la legge che lo ha imposto. Quindi il sindaco non può limitarsi a scrivere una letterina e qualche commento sui social a suo discarico, ma ha diritto/dovere di agire e per questo ha maggiori strumenti di un cittadino.

Pensi piuttosto ad imporre ad ATO2 uno sconto in fattura per i 5 anni di acqua non potabile distribuita a Monteroni e fatturata come potabile visto che ci sono sentenze ed esempio di buoni sindaci che lo hanno fatto”.

Ma analizzando il servizio, che situazione ha lasciato Flavia Servizi? Monteroni ha acqua non potabile dal 2018, ben prima di ATO2 ed anche a quei tempi vi erano stati vari casi di inquinamento degli acquedotti, finiti in tribunale, senza parlare del fatto che in estate vi era sempre una certa carenza e ci sono stati casi di fogne sboccate nel fosso o di casi di chiazze puzzolenti in mare spesso attribuite al depuratore.

Sulla capacità effettiva del depuratore per 90mila residenti non abbiamo dubbi che il progetto lo affermi, ma siamo sicuri che, soprattutto in estate, questa sia sufficiente? E soprattutto: il calcolo è solo sui residenti o comprende anche anche il commerciale ed il produttivo che sono di molto aumentati negli ultimi 115 anni?

Inutile negare che vi siano stati vari episodi sospetti, e se ATO2 frena con gli allacci, contro il suo interesse economico, abbiamo diritto di pensare che abbia una visione più chiara di quella che afferma il sindaco.

La nostra opinione è che, con buona pace del sindaco, i motivi del disastro siano tutti figli della sua smania di dover approvare quanta più cubatura possibile durante il suo mandato ed i motivi sono ben chiari. La madre di tutti i problemi è la mancanza di visione dei servizi necessari per la nuova Ladispoli.

Per avere mani libere sulla cubatura il sindaco e le giunte non hanno gestito adeguatamente il passaggio ad ATO2, lasciando a Flavia i servizi e le condotte nonostante la legge fosse chiarissima, hanno poi aggirato il problema di San Nicola con una convenzione discutibile, e con il delegato al servizio idrico, hanno anche puntato sulla realizzazione di un nuovo pozzo che ha tolto soldi, 700mila euro ed oltre, ed energie per gestire il cambiamento garantendo i cittadini.

Ed è facile capire perché il sindaco si ostinasse a mantenere Flavia, oltre a considerazioni ovvie nell’avere una municipalizzata. Infatti serviva evitare di avere fra i piedi una ATO2, indipendente, mentre venivano approvate cubature in quantità industriale, alcune inesistenti persino nella variante di PRG ancora in approvazione.

Nuove cubature di espansione edilizia come se non ci fosse un domani e senza alcuna programmazione dei servizi, generando probabili future emergenze.

Non a caso ATO2, che si assume specifiche responsabilità, ha dichiarato in ogni VAS: “ACEA ATO2 non allaccerà alla rete idrica le nuove costruzioni previste se non ci sarà disponibilità idrica o se queste non saranno o non potranno essere allacciate ad un sistema depurativo regolarmente funzionante”. Se lo dice ATO2 che lo fa di mestiere ci sarà una ragione e per questo serviva tenere ATO2 a debita distanza, per non avere paletti mentre devastava la programmazione urbanistica, specie oggi che la Regione Lazio è sua amica.

Cosa sarà con i Piani del km 38, 37,7 e quelli dentro Ladispoli oltre a tutti gli altri che il sindaco intende approvare?

L’acqua non può bastare e, soprattutto cosa assai più grave, non riesce ad essere depurata. Piani Integrati con gestioni mai definite e magari qualche fossa settica che inquini le falde che portano acqua al Bosco di Palo finendo per ucciderlo? Deve essere predisposta la doppia rete di depurazione acque scure ed acque chiare. Documento VAS-2021_16 –Comune di Ladispoli.

È quindi ragionevole supporre che tutti i vari piani integrati ad personam, alcuni non previsti in variante ed approvati con noncuranza dell’interesse generale siano un danno per la popolazione.

La disastrosa situazione della zona Olmetto e dintorni, siano un ostacolo alla pianificazione del servizio di urbanizzazione primaria essenziale che è la rete fognante come pure di approvvigionamento idrico.

Patetico fare il populista dicendo che sbaglia ATO2 quando il sindaco ha tutti gli strumenti per imporre gli allacci. Sorge invece il dubbio che sappia benissimo di aver creato un mostro urbanistico e che ATO2 non voglia prendersi la responsabilità poi di dover dare ciò che non potrà mantenere e scriviamo questo nonostante i molti punti interrogativi sul comportamento di ATO2, che continua a non riconoscere un risarcimento pur continuando a distribuire un prodotto non conforme al fatturato.

Ma una parolina ci viene spontanea anche per l’opposizione di Ladispoli, una opposizione inerte, fatta di boutade e strilli in aula ma decisamente poco attenta al tradurre in azioni formali le sue critiche ed ormai gli esempi sono una dozzina, ma la prova più eclatante che questa opposizione urlata non funzioni è il fatto che, dopo aver criticato il Piano al m 37,7 essa non abbia prodotto alcuna osservazione, nonostante l’area pulluli di criticità idriche, di depurazione ed ambientali vista la vicinanza al Bosco di Palo ed alla fauna, alla flora e al paesaggio, tutto rappresentato dalla Regione e da ATO2.

Il progetto sarà conforme? Non possiamo saperlo, ma che l’opposizione, dopo essersi opposta in aula, non abbia elaborato neanche una osservazione che migliorasse l’impatto ambientale la dice lunga sulle sue capacità costruttive.

Come anche non si comprende la logica di disertare un consiglio adducendo a scusa quanto accaduto nel consiglio precedente e permettendo alla maggioranza di aumentare i costi della gestione rifiuti senza neanche una voce contraria.

I modi del sindaco sono deprecabili, il presidente del Consiglio ha comportamenti che dovrebbero essere censurati, la passività dei consiglieri di maggioranza inqualificabile e tutto sta producendo un modello di città aberrante i cui danni necessiteranno di anni per essere sanati, ma i modi di contrastarlo dell’opposizione risultano incomprensibili.

Chiudiamo con un aforisma che ci sembra indicato: “Il mondo fu sempre composto di truffatori e di gente cui piace farsi truffare” (Voltaire).

Pubblicato sabato, 29 Giugno 2024 @ 06:35:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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