Mazzarino accende la luce sui lampioni di Ladispoli • Terzo Binario News

Mazzarino accende la luce sui lampioni di Ladispoli

Mar 23, 2025 | Ladispoli, Politica

C’è più difficoltà a risparmiare denaro quando è tanto che quando è poco” (Anonimo). Il costo dell’energia è un problema per tutte le famiglie così è normale che anche un Comune di ridurre la spesa, magari migliorando anche il servizio.

Ma a Ladispoli, stranamente, tutto assume sempre i contorni di ambiguità, anche su ciò che apparentemente è cosa buona, e la colpa è soprattutto nel modo in cui certe cose vengono gestite, a voler essere gentili diciamo troppo riservato se non al limite dell’omertà.

Non poteva sfuggire a questa regola una gara indetta dal Comune di Ladispoli e recentemente approvata dalla Centrale di Committenza di Roma Città Metropolitana per un valore di 17milioni di euro, iva inclusa. Prima di addentrarci nel pasticcio però ci corre obbligo rispondere ad alcune critiche rappresentate in Redazione che rigettiamo al mittente. Come noto siamo liberi pensatori e raccontiamo fatti ed opinioni e non dovendo servire nessuno,
né poltrone da difendere , non siamo teneri con chi governa ma neanche con chi dovrebbe fare controllo e opposizione ma non ci sembra lavori in modo coerente.

La caccia ai nomi piuttosto che concentrarsi sui fatti fa comodo per coprire i propri limiti. L’opposizione a Ladispoli si sta comportando, secondo noi, in modo poco efficace, ridicolo fare caccia alle streghe, peraltro sbagliando nome.

Un esempio è proprio la gara di cui parleremo della quale ha riferito l’ex consigliere Ardita e non certo i baldi consiglieri in carica che si lamentano delle nostre critiche
. Purtroppo in questo momento vediamo più politici attenti al proprio ego per manovrare in vista delle future candidature a sindaco che intente a rimboccarsi le maniche e lavorare pancia a terra. Ma su questo torneremo la prossima volta.

Torniamo al fatto del giorno, ovvero l’assegnazione di un contratto di Project Financing per un importo non banale. Ricordiamo che il Project Financing è quella forma di realizzazione di opere pubbliche pensata per evitare esborsi immediati ai comuni, che si accordano con un privato il quale realizza dette opere ottenendo un legittimo guadagno.

Il caso specifico riguarda un accordo proposto da una grande società, Engie Servizi spa, la
quale ha presentato una sua proposta che prevede di eseguire lavori per circa 3 milioni di euro sugli impianti di illuminazione comunale, e, contemporaneamente, di gestire tutto il sistema per 20 anni alla tariffa di 704.357,07€/anno (iva esclusa). Valore complessivo dell’offerta 17.186312,60€ (iva inclusa). La motivazione addotta è che il comune non ha personale per eseguire e supervisionare i lavori, cosa che peraltro già non faceva visto che li appaltava, per cui ritiene migliore esternalizzare il tutto il servizio compreso il miglioramento energetico. La proposta Engie Servizi prevede di intervenire su un perimetro ad oggi identificato di 3.855 punti luce pubblica con relativi apparati di servizio per efficientarli fornendo energia elettrica e garantendo la conduzione anche per le emergenze, e le assicurazioni.

Allora i lettori si chiederanno cosa ci sia mai da ridire. Cominciamo con il dire l’ovvio, ovvero
quando un privato che presenta una proposta ed è evidente che, legittimamente, ne debba avere un guadagno, che in questo caso è garantito da un canone annuale di venti anni. Ma venti anni sono lunghi e molte cose possono accadere sui prezzi, sui costi e sugli eventi sociali, per cui ci sono una lunga fila di puntualizzazioni economiche e di dettagli. La proposta della Engie Servizi, superando la soglia europea, è stata poi messa a gara sulla Centrale di Committenza di Roma Città Metropolitana.

La proponente è sicuramente una società importante e non mettiamo in dubbio le capacità
ma bensì critichiamo il procedimento scelto dal Comune, a dir poco superficiale. La prima domanda è: siamo sicuri che sia la migliore proposta possibile?
Molto più logico sarebbe stato pubblicare prima un bando comparativo chiedendo più proposte, in quanto per un’altra società andare a presentare un’offerta su un progetto pensato da un altro concorrente è altamente rischioso. Il risultato era segnato in partenza, ed infatti ha partecipato una sola ditta, ovvero proprio la Engie Servizi spa che, ovviamente, ha vinto l’appalto, visto che, stranamente nessuno ha inserito clausole opportune,
come spesso viene fatto.

Ci sarebbe molto da dire sul fatto che la pubblicità non sia neanche stata adeguata all’importo visto che è stata pubblicata unicamente sulla Gazzetta Europea e sulla piattaforma ANAC che sono il minimo sindacale
e dove sono di difficilissimo reperimento, sulla prima addirittura introvabile
. Ci sarebbe molto da approfondire sul fatto che sia stata applicata una rettifica di cui non si capisce la natura come anche che sul sito di Città Metropolitana non si arrivi neanche al documento di assegnazione apparendo invece un documento relativo al Comune di Bracciano. Ci sarebbe molto da dire sul fatto che il passaggio in Consiglio Comunale sia stato fatto in modo veloce ed approssimativo,
quasi a minimizzare la cosa
, senza che si percepisse il senso della proposta e sia stato usato più come grimaldello che come atto partecipativo. Ci sarebbe molto da dire sul fatto che il tecnico incaricato abbia dovuto chiedere il supporto al RUP di un tecnico esterno per gestire la complessità di un’offerta simile che coinvolge aspetti tecnici e finanziari di lunga durata non indifferenti, segno che la materia era ostica e andava gestita diversamente.

Di sicuro i documenti del fornitore sono adeguati al suo alto livello e descrivono una realtà ad oggi fantascientifica per Ladispoli ma il diavolo si annida nei dettagli, venti anni sono lunghi sicuramente li sconteranno altre amministrazioni successive. Non a caso leggiamo che ci saranno adeguamenti periodici dei prezzi oggi non prevedibili e la previsione di altre finestre di aggiustamento che lasciano pensare che l’importo complessivo cambierà in modo oggi non prevedibile. Ci sono poi considerazioni circa le zone di sviluppo urbanistico che dovranno essere allineate alla progettazione affinché poi possano essere prese in carico dal comune.

Non abbiamo letto nell’offerta specifiche relative ai pali, supponiamo quindi che andranno sostituite solo le testate luminose, per cui cosa accadrà quando, con la salsedine, saranno da cambiare i pali, saranno costi e contratto aggiuntivo? Insomma molte variabili che potrebbero portare aumenti dei costi oggi imprevedibili ma annidati, legittimamente, fra le previsioni, facendo diventare il contratto potenzialmente molto più vantaggioso per la ditta.

Quindi concludiamo chiedendoci: siamo sicuri che un’offerta così lunga, centrata su un unico fornitore totale , sia stata la cosa più vantaggiosa per Ladispoli? Se ci fosse stata, prima, una gara comparativa sarebbe stato assai più rassicurante, anche perché è nelle premesse che il Comune non abbia competenze specifiche adeguate.

Ora seguiremo le fasi successive, di firma della convenzione ed attuazione del Cronoprogramma che indica in 12 mesi dalla firma della convenzione il tempo per essere attuato nella prima Fase.

Come i nostri lettori capiranno la vicenda è complessa e sposta sul lungo periodo molti vantaggi ma anche altrettanti rischi alcuni dei quali possono pesare su cittadini che oggi non sono ancora nati. Sicuramente era opportuno trovare una soluzione ma sarebbe stato più indicato affrontarla in modo diverso, mentre invece sembra proprio che abili mani amministrative abbiano pensato diversamente.

Sicuramente la trasparenza non è stata adeguata al valore dell’intervento, ma questa non è una novità per Ladispoli che ancora continua ad usare l’anonimato totale nelle assegnazioni di incarichi rendendo la procedura omertosa per chi, come noi, vuole capire e rappresentare i fatti ai propri lettori. “Tutto ciò che inganna sembra sprigionare da un incantesimo.” (Platone).

cardinal Mazzarino