L'immobiliarista-tipo a Ladispoli si inserisce sulla diversità di interessi fra il lottista in economia ed il costruttore in cerca di guadagno • Terzo Binario News

L’immobiliarista-tipo a Ladispoli si inserisce sulla diversità di interessi fra il lottista in economia ed il costruttore in cerca di guadagno

Nov 4, 2022 | Ladispoli, Politica

Più procede il secondo incarico Grando e più emergono, sempre più palesi, le conferme di quelle che, in campagna elettorale, erano soltanto ipotesi.

Va premesso che non si tratta di illeciti, così da placare anzitempo potenziali irritazioni visto che si pubblicano dati e informazioni oggettivi uniti ad alcune considerazioni che ne derivano.

Oggi si vanno ad evidenziare ulteriori vicende legate all’urbanistica e ad una gestione che ci induce alcune riflessioni.

Il riferimento è al Decreto Sindacale n.ro 48 del Sindaco di Ladispoli del 31 Ottobre nel quale, dopo la delega per i rapporti con Marina di San Nicola affidata alla signora Zanna si decreta anche di “…integrare il decreto n. 41 del 26/09/2022 assegnando al sig. Emanuele Cagiola la delega al Piano di lottizzazione Olmetto Monteroni…“.

Ribadito: nulla di illecito ma si offrono spunti per alcune riflessioni.

Come noto, la lottizzazione Olmetto è in itinere dal lontano 1993, approvata dalla Regione nel 2004 e dal Comune nel 2005. È stata oggetto di ben 6 Delibere di Consiglio Comunale e la Regione ha determinato che vada a VAS per cui ne serviranno almeno altre 2.

Nel frattempo quel territorio è devastato da abusivismo in parte sanato ed in parte tutto ancora da scoprire e, per stesse ammissioni del sindaco sono anche stati istruiti ricorsi al TAR da parte di chi lamenta di aver subito danni dalla condotta del Comune.

Tutto questo andrà visto come finirà ma, nel frattempo, le vox populi vogliono che alcluni costruttori, acquistino in continuazione terreni proponendo prezzi di svendita proprio con la scusa che il Piano è fermo.

Un accaparramento che qualcuno sostiene essere funzionale a voler raggiungere una maggioranza trasversale che possa condizionare i piccoli lottisti imponendo loro il modello Cerreto per spendere più “agevolmente” i molti milioni di euro necessari per urbanizzare i circa 60 ettari.

Sul modello Cerreto ci sono, da decenni, pareri discordanti fra alcuni politici e costruttori che lo esaltano e lottisti che ne hanno subito i costi e le prevaricazioni. Non ultimo l’ammanco di 2 milioni di euro sancito dalla chiusura deliberata proprio da Grando come conseguenza ultima di anni di cause e ricorsi.

La diversità di vedute si spiega agevolmente guardando i diversi obiettivi fra i lottisti in economia, che vogliono costruire casa per sé e la famiglia e gli obiettivi, ben diversi, da quelli dei costruttori che puntano a trarre il massimo profitto, magari lasciando ‘incidentalmente’ debiti che poi graveranno sui piccoli, stile Cerreto, a causa di un fallimento societario prêt-à-porter.

Ed è proprio sulla diversità di interessi fra il lottista in economia ed il costruttore in cerca di guadagno che si inserisce l’immobiliarista-tipo, oggetto della riflessione. In un territorio fragile come Olmetto, volutamente penalizzato dai progettisti per tutelare il bosco di Palo limitandone la cubatura.

In questo senso, è logico osservare come il costruttore difficilmente si concentri qui visto che la cubatura non è remunerativa. A maggior ragione se, come in questo caso specifico, serve per tutta la Variante di PRG e la Regione Lazio ha chiaramente prescritto la necessità di installazione di servizi basilari come depurazione ed acqua corrente.

Al di là della persona, probabilmente non è stata stata la scelta migliore quella di un immobiliarista che ha tutto l’interesse nel comprare a prezzi bassi e vendere con profitto, oltre a facilitare costruttori che potranno poi affidargli la vendita di propri appartamenti.

Salta subito agli occhi il palese conflitto di interessi fra chi compra e vende terreni e case mentre invece dovrebbe avere cura di attuare il Piano così come ideato e legiferato a tutela dell’ambiente sforzandosi anche di ricomporre le cause in corso.

Per non parlare del fatto che per adempiere al proprio mandato potrà e dovrà avere visione di dati che gli forniranno un oggettivo vantaggio competitivo rispetto alle altre agenzie immobiliari.

Cagiola, è un politico, ex consigliere Comunale, e con precedenti di legami con Olmetto risalenti alla Delibera di Consiglio 16/2017, viziata da errori per i quali egli stesso ha votato a faore sedendo fra i banchi della maggioranza ed aveva quale suo vice sindaco Marco Pierini oggi passato con disinvoltura dal centrosinistra alla destra affermando in Consiglio che lui appoggerà sempre il cemento che ritiene “buono” quindi potenzialmente senza limiti, e non a caso agente immobiliare anche lui. Sorge quindi il lecito sospetto che questa improvvisa rinascita di Cagiola nei banchi della maggioranza, con tanto di secondo incarico oltre alla Delega ai Progetti di Riqualificazione Urbana, sia l’ennesima poltrona appannaggio di Pierini sull’urbanistica di Ladispoli così da rimanere nel solco del passato.

Tutto ciò con l’ombra ingombrante della società di project financing che dal 2013 gestisce con discrezione molti business ladispolani.

In tutto questo fervore del mattone, stupisce molto la passività di gran parte dei consiglieri di maggioranza che si limitano a fare da comparse, fra l’ossequioso ed il timoroso, ad aspettare le briciole che arrivano, nonostante qualche primo scricchiolio rappresentato dalla nascita del gruppo consiliare di Progetto Ladispoli, costola di Grando Sindaco. L’operato del delegato Cagiola andrà sicuramente misurato valutando i fatti, tuttavia ad oggi i dubbi che molti pongono sono legittimi.