I varchi della discordia sono ancora oggetto di attenzioni da parte della politica.
Oggi domenica 4 ottobre il Movimento 5 Stelle sarà su viale Italia dalle 10 per informare i cittadini di quello che sta accadendo intorno ad una delle opere pubbliche più contestate degli ultimi anni in città.
Dopo l’ispezione del Ministero dei Trasporti su richiesta di un attivista del M5S, ora si deve capire cosa fare di questa opera. Bocche cucite dall’amministrazione comunale, che al di là del primo tentativo di presentare entusiasta questa novità a Ladispoli si è ritirata nel silenzio, sommersa dalle critiche della popolazione.
Anche la nuova formazione politica Progetto per la Legalità diffida il comune alla rimozione dei varchi. Scaduti 90 giorni dalla diffida avvierà una class action nei confronti del comune.
Ad essere messa in discussione non è l’idea dell’area pedonale in Viale Italia, cosa sulla quale tutti sembrano concordare, bensì la strumentazione utilizzata per la sua attuazione.
Sono stati infatti installati impianti pubblicitari con funzione di cancello mobile, nulla a che fare con i dissuasori regolamentati ed omologati dal Ministero dei Trasporti.
Del resto la collocazione dei varchi è bizzarra. Infatti durante il periodo di istituzione delle isole pedonali estive, lungo il viale era consentito l’attraversamento dalle strade di immissione, via Palermo, Via La Spezia, Via Napoli e via Bari. Un’area pedonale a singhiozzo che ha richiesto comunque l’impiego di uomini della protezione civile e della Polizia Locale.
Perché i dissuasori non vengono installati nelle arterie di immissione al viale piuttosto che sul viale stesso, lasciando quindi tutta la carreggiata a disposizione dei pedoni a passeggio?
C’è grande confusione su questo argomento e si attendono immediati provvedimenti dall’amministrazione. Con una relazione del Ministero dei Trasporti così dura, il rischio è che in caso di contenzioso per un sinistro il comune potrebbe essere condannato a pagare i danni ai cittadini.