Nonostante da 2 anni a questa parte l’associazione Riva di Ponente viene colta ad operare attività illecita di sosta camper, spunta in questi giorni un ricorso al TAR contro il provvedimento di sequestro amministrativo emesso dalla Guardia di Finanza di Ladispoli ed altri atti nello stessa direzione emessi dal comune.
La storia dell’area sosta in via Roma si protrae ormai da diverso tempo. Lo scorso anno Riva di Ponente aveva portato avanti la sua attività di sosta camper nonostante fosse stata rigettata la SCIA presentata al comune. Quest’anno si è ripetuta una vicenda analoga con l’attività che ha aperto i battenti svolgendo su quel terreno attività vietata dalla delibera di giunta emessa dal comune, che consentiva esclusivamente sosta auto e camper dalle ore 8 alle ore 20.
La Guardia di Finanza di Ladispoli, e successivamente anche la Polizia Locale giunta sul posto, aveva constatato che durante tutto il ponte del 25 aprile durante la notte camper sostavano all’interno del parcheggio alcuni di questi con il tendalino aperto. Una doppia trasgressione in quanto non solo la sosta era effettuata in orario non consentito, ma veniva di fatto svolta attività di campeggio proibita dal regolamento disposto dal comune.
La Guardia di Finanza, riscontrata l’ennesima infrazione della Riva di Ponente, aveva disposto questa volta il sequestro amministrativo, per evitare che l’associazione Riva di Ponente potesse di nuovo svolgere illecitamente l’attività.
Ma ora sarà il TAR a decretare se l’azione repressiva di Guardia di Finanza e Comune è stata svolta correttamente o meno. Quest’ultimo si è costituito in giudizio contro il ricorso presentato dall’associazione alla quale la Guardia di Finanza aveva tra l’altro contestato un’evasione di circa 3 milioni di euro.