Ladispoli, riflessione dei ragazzi della Corrado Melone sul latino • Terzo Binario News

Ladispoli, riflessione dei ragazzi della Corrado Melone sul latino

Mag 7, 2016 | Cultura, Dal Web, Ladispoli

latinoSe il latino è una lingua morta, perché studiarla? Noi lo sappiamo: perché in realtà vive ancora, anche se è nascosta!

Quest’anno la nostra Scuola, la mitica “Corrado Melone”, ha offerto a noi alunni, che il prossimo anno frequenteremo il liceo, una nuova opportunità tra le tante: un corso di avviamento al latino. La proposta è stata favorevolmente accolta da noi ed i nostri genitori e così lo scorso novembre la professoressa Maria Lantieri ci informò che il Preside l’aveva autorizzata a tenere nella nostra scuola un corso pomeridiano di avviamento al latino, in preparazione alle scuole superiori. L’iniziativa suscitò il nostro interesse e accogliemmo con entusiasmo la sua proposta, sia perché sapevamo che il latino sarebbe stata una materia che avremmo studiato al liceo sia perché eravamo curiosi di conoscere questa lingua che, attraverso termini o espressioni particolari, ricorre spesso nei discorsi degli adulti.

Sin dal primo momento, ci siamo trovati molto bene con la prof. che ci ha sempre incuriositi con le sue spiegazioni e si è preoccupata di farci apprendere soprattutto un metodo di lavoro, oltre alle regole di base da applicare nell’affrontare le prime traduzioni.

Sapevamo che i nomi delle piante e degli animali sono in latino e qualche volta ci è capitato di ascoltare una canzone di Franco Battiato, “Delenda Carthago”, che ha una parte del testo in latino; abbiamo anche letto che la giovane cantautrice Francesca Michielin, che ama questa lingua, ha proposto una versione in latino della sua canzone “Nessun grado di separazione”. Inoltre sapevamo che il latino è la lingua ufficiale del Vaticano, che il Papa scrive i suoi documenti in latino e che in latino è il suo profilo twitter!

Alcune lezioni sono state incentrate sulla civiltà romana: è stato interessante apprendere le antiche formule di saluto, conoscere il ruolo dei genitori all’interno della famiglia, notare come l’alimentazione degli antichi Romani fosse diversa dalla nostra, e apprendere com’era organizzata la scuola e come fossero severi gli insegnanti!

Una cosa che ci ha molto meravigliato è stato vedere l’enorme importanza della punteggiatura; ad esempio come, spostando una semplice virgola all’interno di una frase, il suo significato cambi completamente, e questo la prof. ce l’ha fatto notare con esempi sia in italiano sia in latino, e ci ha ricordato che si verifica anche nelle altre lingue.

La prof. ci ha fatto anche riflettere sui cosiddetti “falsi amici”: termini ingannevoli, perché apparentemente hanno un significato ma, se vai a cercarli nel vocabolario, ti rendi conto che ne hanno uno completamente diverso. La prof. ci ha raccomandato, quando saremo al liceo, di guardarcene bene perché, se presteremo loro ascolto, faremo una “falsa traduzione”. Ad esempio la frase “I VITELLI DEI ROMANI SONO BELLI” non significa affatto quello che sembra, ma “Va’, o Vitellio, al suono di guerra del dio romano”.

Ci siamo esercitati duramente con l’analisi logica e abbiamo approfondito i vari complementi per poterli poi tradurre in latino. Abbiamo fatto del nostro meglio per imparare a costruire correttamente delle frasi semplici in latino e anche a tradurre dal latino.

Ora che il corso è terminato, possiamo dire che ci dispiace un po’ perché abbiamo imparato tante cose che prima non conoscevamo, siamo stati bene tra di noi e con la prof. che, intuendo la nostra stanchezza, ogni venerdì ha fatto di tutto per rendere le lezioni leggere e anche un po’ divertenti e ha sempre avuto dei modi affettuosi nei nostri confronti.

Non nascondiamo che certi momenti abbiamo dovuto mettere a dura prova la nostra capacità di ragionamento e che non tutto è stato semplice fin dall’inizio, ma, con le sue spiegazioni accurate, le difficoltà di volta in volta sono sparite e ora possiamo dire che siamo contenti di avere frequentato questo corso, anche se ci è costato un po’ di sacrificio.

Il corso è stato certamente utile perché ci ha dato un buona preparazione di base e, grazie a ciò che abbiamo imparato, ora ci sentiamo più sereni nell’affrontare al liceo lo studio del latino, materia nuova ma non più sconosciuta!

Dal corso ci aspettavamo molto, ma abbiamo ottenuto molto di più!

Ci fa piacere concludere con la frase di Cicerone che la prof. ci ha “consegnato” per stimolarci a studiare con interesse e a coltivare la curiosità, che sta sempre alla base della conoscenza. “Studia adulescentiam alunt, senectutem oblectant, secundas res ornant, adversis rebus perfugium ac solacium praebent”, cioè “Gli studi nutrono l’adolescenza, confortano la vecchiaia, celebrano le circostanze favorevoli, nelle avversità offrono rifugio e consolazione”.

Cogliamo l’occasione per ringraziare il nostro Preside, prof. Agresti, che non cessa di stupirci con le sue proposte didattiche sempre nuove, tutte miranti alla nostra crescita e formazione personale, e a proiettarci verso il futuro.