Riceviamo e pubblichiamo – Partiamo dalla prima considerazione: NON SI PUO’ PARLARE DI QUORUM IN UNA CONSULTAZIONE. Il regolamento comunale non prevede, sebbene richiesto da altre un anno da noi e da tante associazioni cittadine, la possibilità di referendum. Infatti quella di ieri è stata una CONSULTAZIONE, che segue le regole de “la maggioranza vince” e l’indicazione delle urne è stata chiara!
Altrettanto dicasi per le modalità; è stato tutto tranne che un referendum: al M5S e ai comitati cittadini non è stata data la possibilità di esprimere, in condizioni paritarie, la propria opinione. Inoltre il quesito era ingannevole e predisposto senza contraddittorio.
Ma la cosa principale, quella che smonta definitivamente qualsiasi riferimento al quorum, è la tempistica di queste consultazioni.
Appena due settimane fa abbiamo saputo, in modo ufficioso, il giorno della consultazione. Il quesito ci è stato riferito neanche sette giorni fa dai nostri simpatizzanti che se lo sono visto recapitare insieme a un volantino propagandistico del PD (a proposito, tutta la campagna a favore di una società privata è stata fatta con i soldi dei cittadini?). Nessuna chiarezza su chi avesse diritto al voto (strade… quali? i residenti da quando? Ecc.). Inoltre, ciliegina sulla torta, la durata delle votazioni è stata INFERIORE a quella prevista normalmente per i referendum: infatti si è votato dalle 9 alle 20, ossia ben quattro ore in meno del normale.
Detto questo, invitiamo politici e giornalisti a riflettere sul significato politico e civico di questa consultazione. Il Movimento 5 stelle ha vinto contro una corazzata composta da TUTTE le forze politiche (ieri tutte nervosamente presenti al seggio), contro chi paventava orrori e desolazione in caso di vittoria del No, contro chi prometteva posti di lavoro, contro chi prometteva di regalarci una piazza e poi se la faceva pagare coi soldi dell’urbanizzazione (il famoso “a costo zero”) .
A questa Amministrazione restano 2 scelte: fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia calda del quorum, oppure ragionare con il M5S e i cittadini su quale prospettiva di sviluppo dare alla città. Noi abbiamo proposto di mantenere quella che è la logica e naturale destinazione di quell’area: impianti sportivi e verde pubblico (come previsto anche dal Piano Regolatore). Se la società “piazza grande” e la sua succursale politica di piazza Falcone volessero parlarne, noi saremmo disponibili. L’unica condizione è lo stop immediato a questo progetto, cancellato dai cittadini diretti interessati.
Altrimenti invitiamo l’Amministrazione alle dimissioni e, se il M5S governerà questa città, sarà finalmente nell’interesse dei cittadini e non dei “soliti amici degli amici” che vogliono rovinare la tranquillità di un quartiere residenziale “abbellendolo” con palazzine di 4 piani più sottotetti e con un supermercato stile Palo Laziale.