Riceviamo e pubblichiamo – Giovedì 9 Aprile 2015 io, la mia classe ed altri alunni abbiamo assistito a una manifestazione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi a Roma, presso l’Auditorium della Casa Madre dei Mutilati d’Italia. Si è trattato dell’evento “Conoscere per Ri-conoscere, viaggio nelle scuole d’Italia e di Gaza” in occasione della Giornata Mondiale per la promozione e l’assistenza all’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ONLUS in collaborazione con il Comitato Italiano per l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

Appena entrati in questo edificio, a destra era presente un’iscrizione che mi ha colpita particolarmente: “Dalla celebrazione del milite ignoto deve cominciare il nuovo periodo della nostra storia altrimenti meglio sarebbe non turbare il sonno senza risveglio dei morti che presidiano per secoli i confini della patria. Dal popolo d’Italia XXI Novembre MCMXXI.” Accompagnata a questa inscrizione molto bella vi era un’immagine che simboleggiava la gloria. Oggi nel mondo purtroppo la gloria, spesso equivale, alla vittoria di una guerra.

“Ogni volta che si inizia una guerra non la si finisce mai”. Queste sono le parole iniziali di un discorso di un Assistente Tecnico B.C.M. (Bonifica Campi Minati), durante un documentario che abbiamo visto all’inizio della manifestazione per introdurci l’argomento trattato: la campagna di sensibilizzazione relativa agli ordigni bellici inesplosi che prenderà il via nelle scuole italiane il prossimo anno. In questo filmato scorrevano immagini ed interviste; in particolare sugli eventi di ritrovamento di mine e ordigni inesplosi, ma ancora funzionanti, costruiti più di settant’anni fa oppure addirittura di cento anni fa che colpiscono le generazioni più moderne.

Purtroppo, abbiamo appreso che il nostro Paese è ancora colmo di ordigni di origine bellica inesplosi e molte volte cittadini totalmente innocenti vengono colpiti, mutilati o perdono la vita. Basta digitare su Google “ordigni inesplosi scoperti” per accorgerci che quasi quotidianamente se ne ritrovano ancora!

Spesso quando gli Assistenti B.C.M. vanno nei campi per togliere o rendere innocui questi oggetti, vedono decine e decine di ragazzi a giocare con totale serenità su questi suoli disseminati da mine.

Purtroppo ancora oggi, persone trovano questi oggetti con forme strane e spesso colorate, che inducono alla curiosità dell’individuo di scoprire di cosa e si tratta e quindi lo si maneggia, fino a che esplode.

Un avvenimento simile è accaduto ad un ragazzo poco più grande di noi presente in sala, Nicolas.2013, Novalesa tre ragazzi di quindici anni erano in un campo a preparare il suolo per la produzione di patate. Si accorsero della presenza di un oggetto, simile ad un barattolo colorato. Quell’oggetto era una bomba a mano, lanciata durante la Seconda Guerra Mondiale, che è esploso, provocando gravi danni al corpo, un ragazzo è stato privato della vista e della mano.

Dopo aver ascoltato il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Associazione Mutilati Invalidi Civili di guerra. Egli è stato privato della vista all’età di nove anni, quando trovò insieme ad un altro bambino di circa sette anni, una penna che al sole brillava. Essi all’epoca decisero di spartirsi ciò che avevano ritrovato, come se fosse un tesoro prezioso. Cercarono di dividerla, ma con le loro mani piccole non ci riuscirono del tutto, così presero una pietra di piccole dimensioni e quando premettero sull’oggetto questo esplose, privando di una mano il bambino più piccolo e della vista Giuseppe. Il Presidente Castronovo ci ha fatto un discorso molto bello, che approvo completamente, dicendo che noi adolescenti siamo la luce e la speranza e abbiamo il compito di costruire le fondamenta per le generazioni future. Dobbiamo nutrire questo impegno, ed è la ragione che deve guidare i nostri comportamenti, senza affidarci all’istinto e alla violenza; esse portano solo morte e mutilati. Noi dobbiamo costruire la pace, perché essa porta la libertà, la giustizia, la democrazia. La parola guerra deve essere abolita. Essa è un’offesa alla cultura, alla ragione, all’intelligenza, alla sensibilità e all’umanità.

Successivamente abbiamo ascoltato il Vicepresidente del Senato on. Linda Lanzillotta, che ha detto che è molto più economico spendere per sminare il territorio, che sostenete le spese ed il dolore per curare e mantenere chi viene mutilato. Quindi ha parlato il Senatore Giuseppe Marinello, presidente Commissione Ambiente e Territorio, poi Lucia Coraci e il Rappresentante dell’Agenzia per rifugiati palestinesi che hanno tutti toccato con piena sensibilità ed esaustività gli argomenti bellici attuali in particolare nei pressi della città di Gaza. Quindi un responsabile di sicurezza per conto dell’URNWA, ci ha raccontato attraverso alcune slides come è composta questa organizzazione internazionale, in cosa consiste e gli interventi effettuati a Gaza.

Questo argomento è stato abbracciato anche da Hani Fagawi, membro dell’UNMAS (United Nations Mine Actions), una delle agenzie dell’ONU, attraverso un collegamento Skype, illustrandoci attraverso immagini e testi ciò che l’organizzazione svolge.

Dopo la testimonianza di Nicolas Marzolino, il ragazzo ferito dall’esplosione di una bomba a mano a Novalesa e del suo papà, Raphael Dallaporta ci ha mostrato il suo nuovo book fotografico intitolato “Antipersonnel”, riguardante gli ordigni bellici inesplosi e la loro pericolosità.

Molto interessante è stato il discorso del Capitano Zonzini che ci ha parlato dell’argomento in modo approfondito, in particolare soffermandosi sui ruoli fondamentali che le Forze dell’Ordine svolgono, e, dalle azioni principali che dobbiamo fare nel caso trovassimo un oggetto di cui non ne sappiamo la provenienza e di cosa si tratti.

A chiudere l’incontro è stato infine Giovanni Lafirenze che ha parlato del suo libro “La mia bonifica. Ordigni inesplosi nei conflitti mondiali in Italia” che ciascuno di noi ha avuto in regalo.

Mi è piaciuta moltissimo questa esperienza perché ho appreso tante cose importanti ed in particolare sono rimasta colpita dalla maniera limpida, dolce, diretta con la quale Giuseppe Castronovo ha condotto il suo discorso, nonostante abbia toccato argomenti duri e forti.

Ringraziamo il Preside, i nostri docenti, il Sindaco Paliotta e l’Associazione promotrice dell’evento che ha messo a nostra disposizione un pullman per recarci a Roma (e che ci ha fornito anche un cestino per il pranzo al sacco).

 

Pubblicato martedì, 14 Aprile 2015 @ 06:48:41     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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