Negli ultimi mesi siamo stati invasi dalle novità relative alle intelligenze artificiali generative e alle nuove capacità di generare immagini, video e testi a partire da un semplice comando di testo.
Le applicazioni lanciate sul mercato hanno reso disponibili le magie dell’IA agli utenti di tutto il mondo, i quali non hanno esitato a cimentarsi con rielaborazioni dei propri selfie e richieste improbabili per testare l’efficacia di questi sistemi.
Questo boom, esploso nell’arco di pochi mesi, ha anche portato alla luce alcune complicazioni connesse a queste tecnologie, come bias e pregiudizi, nonché eventuali problemi legati alla tutela dei dati sensibili, tanto che il Garante della Privacy è giunto alla decisione di sospendere la nota applicazione Chat GPT nella nostra penisola.
Ma l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è davvero una novità? In realtà, no. I sistemi a cui abbiamo accennato poco fa sono effettivamente stati rilasciati al grande pubblico a cavallo fra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, ma si tratta solo di una branca dell’intelligenza artificiale, il cui campo d’azione è davvero ampissimo.
Prendendo ad esempio il settore del gaming, uno dei più evoluti in termini informatici e in campo di innovazioni, vediamo che qui l’intelligenza artificiale riveste da tempo un ruolo fondamentale. Ai sistemi di IA si affidano i migliori casinò online italiani per il monitoraggio delle giocate e dei comportamenti degli utenti. In questo modo, si ha riscontro di eventuali comportamenti rischiosi o che deviano dalla norma e si ha la possibilità di mantenere un ambiente di gioco sicuro, intervenendo in tempo. L’IA si associa in questo modo agli altri strumenti tecnologici e digitali già attivi nei casinò online italiani per garantire la sicurezza degli utenti e un Gioco Responsabile.
Certamente un algoritmo invisibile agli occhi degli utenti fa meno scalpore di un’applicazione in grado di restituire un’immagine a fronte di una richiesta specifica dell’utente. Ciò non toglie che le intelligenze artificiali siano strumenti che vengono utilizzate ormai da anni e non solo nel settore del gaming, ma in moltissimi altri campi.
La più famosa IA, e quella di cui sentiamo più spesso parlare, è senza dubbio il deep learning. Si tratta di una branca del machine learning in grado di processare dati e migliorare le loro prestazioni, senza la necessità di un umano a istruirle.
Come emerge da questa intervista al game designer Sciutteri, un esempio di questa branca è il gioco Akinator, la cui uscita risale a più di quindici anni fa. È chiaro, quindi, che risulta un po’ anacronistico domandarsi quali saranno le novità che l’intelligenza artificiale potrà apportare, soprattutto in campi come quello dello sviluppo dei giochi, dove viene in realtà impiegata da moltissimo tempo.
Risultano quindi fatui anche alcuni allarmismi promossi da vari media, visto che strumenti basati sulle IA sono utilizzati da moltissimo tempo: semplicemente, afferma Sciutteri, non ci si faceva caso in quanto venivano impiegati in ambiti specifici e non erano chiaramente visibili all’utente finale.
Anche nella fase di ideazione dei videogiochi, l’intelligenza artificiale non è affatto una novità. Alcuni calcoli, come le migliori traiettorie da percorrere in un gioco di simulazione di guida, o gli elementi secondari del gioco, come gli elementi dello sfondo dei giochi open world, non sono certamente affidati al lavoro umano, destinato a compiti ben più importanti.
È chiaro che lo sviluppatore umano si dedicherà, quindi, allo studio di elementi principali, come ad esempio la dimora di un particolare nemico dell’eroe del gioco, mentre all’IA saranno demandati compiti più marginali, come la creazione di prati, cespugli, animali e abitanti generici, sulla scorta di parametri prestabiliti.
Ciò non toglie che la crescita delle IA segua un ritmo esponenziale. Ed ecco perché, nel giro di pochi mesi, ci siamo ritrovati travolti da novità in questo senso, mentre prima ne avevamo a malapena sentito parlare.
Un motivo per cui vale la pena tenere d’occhio l’evoluzione di questa tecnologia e capire quale sia l’utilizzo più corretto da farne.