Il No alla SuperProvincia diventa un Comitato Intercomunale • Terzo Binario News

Il No alla SuperProvincia diventa un Comitato Intercomunale

Apr 10, 2025 | Cerveteri, Civitavecchia, Fiumicino, Ladispoli, Politica, Santa Marinella

“Nasce un nuovo movimento formato da associazioni e forze politiche che si oppongono al progetto di Porta d’Italia nei Comuni interessati di Fiumicino, Cerveteri, Ladispoli, S. Marinella, Tolfa, Allumiere e Civitavecchia.

Per spiegare ai cittadini le ragioni del NO alla nuova provincia, il costituendo Comitato convocherà assemblee itineranti nelle città coinvolte. La prima è convocata a Fiumicino e sarà presto comunicata la data.

Senza alcun coinvolgimento popolare i Consigli Comunali delle città sopra indicate hanno deliberato di uscire da città metropolitana della Capitale per diventare una minuscola provincia senza alcuna risorsa (la quintultima come estensione in Italia e l’80sima per numero di abitanti). 

 Tarquinia, Monteromano, Bracciano e Anguillara hanno già detto NO, Civitavecchia ha revocato il SI’ della giunta precedente.

Con la nuova provincia Porta d’Italia (dal nome altisonante e un po’ presuntuoso) perderemo la possibilità di godere del privilegio di essere all’interno della città metropolitana di Roma Capitale che è quella con maggiori risorse, mentre noi ne avremo di esigue. Le entrate di questa mini provincia infatti deriveranno soprattutto da multe stradali (che si presume aumenteranno a iosa) e da ben poco altro derivato dagli addizionali su RCA e TARI, IPT. I promotori omettono e nascondono il fatto che le tasse aeroportuali e portuali rimarranno comunque in capo alla città metropolitana di Roma e millantano 5000 posti di lavoro in più, tutti impiegatizi, quando l’attuale provincia di Roma, con i suoi 120 comuni, ne impiega 1200. Inoltre la nuova provincia nascerà già con un debito consolidato perché i mutui accesi da città metropolitana per i beni delle nostre cittadine saranno girati, insieme con i dipendenti, alla nuova Porta d’Italia.

Il progetto si è mosso sulla scia dell’autonomia differenziata proposta da Calderoli che intendeva dare maggiori poteri alle province; cosa questa tutta da dimostrare, visto che il Governo ha previsto tagli su Comuni e Province per un ammontare di 1,5 miliardi €. Si omette inoltre di spiegare che l’autonomia differenziata non sarà in grado di assicurare adeguati finanziamenti ai territori più svantaggiati, lasciando irrisolto il grave problema di come garantire i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) come sanità e scuola.

Nonostante si parli di centralismo diffuso, diventeremo provincia di Fiumicino, città che ha il maggior numero di abitanti, il cui sindaco più spinge in quella direzione, oltretutto mettendo in piedi il progetto del nuovo porto turistico che inevitabilmente entrerà in competizione con quello di Civitavecchia, che finirebbe per essere di nuovo la periferia della provincia.

L’istituzione di una nuova provincia dovrebbe concludere e non iniziare una serie di azioni amministrative concrete. Per esempio si sarebbe potuto partire da sinergie e partenariati che pure l’attuale legislazione prevede ed incoraggia sulla gestione di alcuni servizi fondamentali come trasporti, acqua, rifiuti… Invece nessun protocollo di collaborazione per la gestione virtuosa di servizi di cui pure avremmo bisogno visti i fallimentari esiti gestionali delle società “in house” o delle società esternalizzate di alcuni di questi Comuni.

Siamo fortemente convinti che sia meglio superare alcune criticità interne alla gestione della Città Metropolitana attraverso integrazioni di servizi, piuttosto che crearne una nuova, per di più decisa da consigli comunali maggioritari, con buona pace dei Comuni non favorevoli (come Civitavecchia, 50 mila abitanti) che sarebbero comunque obbligati ad entrarvi.

A chi serve davvero questa nuova provincia? Il dubbio che essa serva soprattutto a rinfocolare meccanismi clientelari dell’attuale classe dirigente è più che fondato”.

Comitato Intercomunale NO Porta d’Italia