Il giovane chef torna a casa e nasce "Ruvida, pastificio di Tolfa" • Terzo Binario News

Il giovane chef torna a casa e nasce “Ruvida, pastificio di Tolfa”

Gen 26, 2023 | commercio, enogastronomia, Tolfa

Giuseppe Nicolini, dopo l’esperienza all’estero, col socio Emiliano Ghezzi, ha raccolto l’eredità di “Coccodè” per realizzare pure il suo sogno di diventare produttore

di Cristiana Vallarino

Non tutti i giovani scappano dall’Italia con la loro bravura e voglia di fare. Molti vanno all’estero, fanno nuove esperienze, ritornano e decidono di costruirsi carriera e vita dove sono nati.

E’ ciò che ha fatto il tolfetano Giuseppe Nicolini che, dopo il diploma all’Alberghiero di Civitavecchia, è andato in Portogallo, puntando subito in alto: è stato infatti nel locale dello chef stellato Heinz Beck. “Era un ristorante in un albergo di lusso nell’Algarve – racconta – che ha preso la stella proprio mentre ero lì. Tornato in Italia, sono stato a Roma, dal “re della carbonara” Luciano Monosilio. Poi ho deciso di ripartire: ancora Portogallo, a Lisbona, nel ristorante italiano “Fiammetta” e dopo sono andato in Olanda. Ero lì quando, a settembre dell’anno scorso, mia madre mi ha detto che a Tolfa le sorelle Vannicola cedevano la loro pasta all’uovo “Coccodè”, dopo 27 anni”.

Giuseppe non ci ha pensato molto a fare le valigie: il suo sogno è sempre stato quello sì di cucinare, ma anche di poter coltivare e creare qualcosa di originale. “Ho un terreno e so che a Tolfa è stato riscoperto un grano locale – spiega -, quindi ho colto l’occasione: partire con un negozio-laboratorio-degustazione dove proporre la classica pasta all’uovo, raccogliendo l’eredità importante delle “Coccodè”, che ci hanno lasciato anche noti ristoranti come clienti. Fra tutti, l’Isola del Pescatore di Santa Severa dove la pasta tolfetana è servita a calciatori famosi, Totti in primis. In futuro aggiungeremo man mano altri formati e nuovi piatti. Fino ad arrivare, col tempo, a creare una vera pasta tutta tolfetana”.

ruvida pasta all'uovo tolfa
Da sinistra, Emiliano, Giuseppe e Maria Grazia

Nell’avventura, Giuseppe, oggi 26 anni, ha coinvolto come socio Emiliano Ghezzi, 41 anni, romano con esperienze di birrerie artigianali che con moglie e bimba ha deciso di vivere a Tolfa, dove ha avviato un’azienda agricola. “Al momento – dice – è in fase di riposo, abbiamo piantato il frutteto. Quindi ho tempo da dedicare a quest’altra … impresa”. Fondamentale, naturalmente, in laboratorio l’apporto della mamma di Giuseppe, Maria Grazia Guiducci e della sua lunga esperienza nella ristorazione. Nei giorni più impegnativi a dare una mano sarà chiamato Matteo Bertarelli, altro giovane tolfetano, esperto di fornelli e forni, tornato a casa dopo un periodo all’estero.

Ed è così che è nato “Ruvida”, pastificio di Tolfa, con le vetrine sulla centrale via Roma. Alla fine di un lungo slalom tra gli ostacoli tipici della brocrazia italiana, domenica 22 gennaio c’è stata l’inaugurazione.

inaugurazione ruvida tolfa
L’inaugurazione di Ruvida

Ecco come è raccontata su Facebook.

“Ruvida ha finalmente aperto! Sono stati mesi di duro lavoro e sacrificio ma ce l’abbiamo fatta. Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto e aiutato durante le fasi di preparazione del nostro laboratorio e negozio. Tutti gli amici e le amiche che ogni giorno ci hanno dato una mano, i nostri colleghi commercianti con tutti i loro regali e un grazie anche alla Sindaca Stefania Bentivoglio, all’amministrazione comunale di Tolfa e a Luigi Landi (sindaco di Allumiere, ndr) che hanno partecipato alla nostra bellissima festa di inaugurazione! Ci troverete tutti i giorni dal lunedì alla domenica mattina dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Potrete acquistare le nostre proposte di pasta fresca, pasta ripiena, lasagne, cannelloni, gnocchi, supplì e crocchette…e in futuro a sorpresa nuove ricette dello Chef Giuseppe!”.

Lo chef Giuseppe aggiunge: “A breve sarà attivo oltre al numero del negozio (0766 1800968) quello per gli ordini 351 3420399. E in attesa di poter sistemare i tavoli esterni nel periodo estivo, ne metteremo qualcuo per mangiare dentro, sorseggiando vini di qualità, soprattutto locali, e ottime birre artigianali, grazie alle conoscenze di Emiliano”.