Nel mondo della tecnologia, sono state introdotte molte innovazioni e strumenti che hanno avuto un impatto significativo sulla quotidianità delle persone. Ad esempio, gli smartphone sono diventati dispositivi estremamente versatili, offrendo una vasta gamma di funzionalità. Oltre alle applicazioni di messaggistica e alla possibilità di guardare film e serie TV tramite i portali di streaming, gli smartphone consentono anche di giocare a mini giochi e partecipare ai tavoli in diretta dei casinò live. Queste nuove tecnologie hanno migliorato l’efficienza delle nostre attività quotidiane, offrendo nuove opportunità di intrattenimento e connessione con il mondo esterno.
Purtroppo, tantissime altre nuove tecnologie hanno invece fallito nel loro intento, rivelandosi come dei fuochi di paglia o, ancor peggio, partendo assolutamente con il piede sbagliato, già nella loro impostazione e produzione.
Google Glass
Lanciati nel 2013, i Google Glass dovevano in effetti rappresentare il futuro della realtà aumentata. Questo perché gli occhiali intelligenti lanciati dalla nota azienda promettevano di offrire informazioni in tempo reali all’interno del campo visivo dell’utente. Una vera e propria rivoluzione che, però, non trovò mai un reale sfogo. Questo perché si verificarono una serie di problemi legati soprattutto alla privacy di ogni persona ma anche al design ritenuto scomodo. Inoltre, i Google Glass costavano 1500 dollari e, di conseguenza, non era alla portata di tutti. Gli utenti non erano pronti a indossare, inoltre, un dispositivo che poteva potenzialmente registrare tutto ciò che vedevano e osservavano. Di conseguenza, i Google Glass non riuscirono ad emergere.
Segway
Sin dal momento della sua presentazione, avvenuta nel 2001, si pensava che il Segway avrebbe finito per cambiare il modo in cui le persone effettuavano i loro spostamenti da città a città, da luogo a luogo. Di fatto, il Segway dove rivoluzionare il modo di spostarsi, rendendo tutto più efficace e veloce. Tuttavia, questo strumento non riuscì mai a diventare popolare per alcune ragioni. Innanzitutto il suo costo elevato ma anche la mancanza di infrastrutture specifiche attraverso cui potesse essere utilizzato. Oltre a questo, la percezione del pubblico riguardo al Segway fu quella di un gadget da utilizzare una volta ogni tanto, piuttosto che di un reale mezzo di trasporto.
Microsoft Zune
Nel 2006 arrivò sul mercato Microsoft Zune, che venne lanciato con l’ambizione di diventare il competitor dell’iPod della Apple. Questo lettore musicale targato Microsoft prometteva di offrire un’esperienza musicale di livello superiore ma, nonostante alcune caratteristiche effettivamente innovative, come per esempio la condivisione di musica tramite Wi-Fi, Zune non riuscì mai realmente a impensierire il dominio di iPod e di Apple. La mancanza di un certo tipo di ecosistema di contenuti forte e una scarsa strategia di marketing contribuirono a un pesante insuccesso.
Facebook Home
Nel 2013, Facebook pensò di introdurre Facebook Home, ovvero un’interfaccia utente per dispositivi Android in grado di trasformare lo smartphone in un dispositivo incentrato prevalentemente su questo social network. L’idea era di rendere l’esperienza sul web più integrata nel quotidiano dell’utente. Purtroppo, l’interfaccia si rivelò piuttosto invadente e Facebook Home consumava eccessivamente la batteria di ogni dispositivo. Per questi motivi gli utenti disinstallarono in massa il software e il progetto fu abbandonato appena dopo il lancio.
Amazon Fire Phone
Il colosso dell’e-commerce Amazon decise di entrare nel mercato degli smartphone con il Fire Phone, nel 2014. Il dispositivo includeva al suo interno delle caratteristiche uniche, come per esempio la tecnologia di tracciamento dello sguarda per una visuale 3D senza occhiali. Purtroppo il prezzo elevato e la scarsa disponibilità di app finirono per portare vendite deludenti e Amazon cessò quasi immediatamente la produzione, dopo appena un anno.
Betamax
Tornando indietro di qualche decennio, un’innovazione non esaltante fu Betamax, di Sony. Infatti Sony voleva fare da competitor a JVC e alle sue VHS per contendersi, appunto, il mercato delle videocassette. Betamax offriva effettivamente una qualità superiore ma il formato VHS prevalse per via di una migliore strategia commerciale per la durata fisica maggiore delle sue videocassette. Il che portò, dunque, al fallimento di Betamax.