In ambito bancario, facendo riferimento ai soggetti di destinazione, i finanziamenti possono essere suddivisi in due macrocategorie: per aziende e per privati.
I primi sono destinati ad aziende di ogni tipo, dalla microimpresa, alle PMI fino ad arrivare a società di grandissime dimensioni; la loro concessione, soprattutto se si tratta di importi considerevoli, è burocraticamente impegnativa.
La concessione dei secondi, invece, è nella maggior parte dei casi piuttosto semplice e sempre più spesso tutto il processo che li riguarda, dalla richiesta fino ad arrivare all’erogazione, viene svolta totalmente online.
I finanziamenti per privati sono di vario tipo e si differenziano per finalità, destinatari, importo massimo concesso e tasso di interesse applicato.
Dal momento che la richiesta di finanziamenti di questo tipo registra da tempo un trend in crescita, cerchiamo di conoscerli più da vicino.
Finanziamenti per privati: finalizzati e non finalizzati
Trattando di finanziamenti, è opportuno conoscere la differenza tra quelli finalizzati e quelli non finalizzati. Nel linguaggio comune, i primi sono di solito detti semplicemente “finanziamenti”, mentre i secondi sono generalmente indicati come “prestiti”.
Nei finanziamenti finalizzati, ovvero destinati all’acquisto di uno specifico bene o servizio, come per esempio il finanziamento auto, la banca eroga la somma richiesta non al cliente, ma al fornitore del bene o del servizio, che viene quindi “saldato”. Il cliente provvederà a rimborsare la banca o la finanziaria tramite rate mensili addebitate di solito sul conto corrente.
Nei prestiti non finalizzati, invece, la banca eroga la somma richiesta al cliente che l’ha richiesta e questi ne potrà disporre come meglio crede. Tramite rate mensili addebitate sul proprio conto corrente, il debitore restituirà quanto dovuto.
Quanto costa richiedere un finanziamento?
Il costo di un finanziamento dipende essenzialmente da tre fattori principali: importo richiesto, tasso di interesse passivo applicato e durata del finanziamento. Si devono poi considerare eventuali altre spese come per esempio quelle relative alla gestione della pratica o dell’incasso delle rate, ma la voce più rilevante è comunque quella degli interessi.
Per farsi un’idea di quanto ci verrà a costare il finanziamento, si può fare riferimento a una voce che la banca deve obbligatoriamente specificare: il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale (noto anche come Indice Sintetico di Costo, ISC). Il TAEG esprime percentualmente il costo effettivo del prestito poiché considera non solo gli interessi, ma anche le altre spese correlate.
Se invece si vuole avere un’idea di quanto siano rilevanti i soli interessi, si deve fare riferimento al TAN, Tasso Annuo Nominale.
Comunque, è opportuno ricordare che, a parità di ogni altra condizione, tra due finanziamenti, il più conveniente è quello con il TAEG più basso.
Si deve anche sottolineare il fatto che, nella pratica bancaria, di solito i prestiti online risultano più convenienti rispetto a quelli cosiddetti “tradizionali” perché i primi comportano meno costi gestionali.
Quale importo è possibile richiedere? E quale durata ha un prestito?
Ogni banca propone molteplici offerte, così da venire incontro alle diverse esigenze della clientela. In linea di massima, comunque, molti finanziamenti online per privati prevedono un importo massimo concedibile di 75.000 euro, una cifra da considerarsi rilevante.
Anche per quanto riguarda la durata c’è una certa flessibilità, ma di solito è possibile scegliere di rimborsare il finanziamento in un arco di tempo compreso tra i 12 e 120 mesi.
Due consigli finali: il primo è quello di valutare con attenzione le varie offerte considerando in particolare il TAEG; il secondo, se si è dipendenti o pensionati, è quello di valutare la possibilità di richiedere la cessione del quinto, un finanziamento che spesso viene concesso a condizioni agevolate.