A pochi giorni dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della riforma del Mibact, prevista per il 29 agosto, la cancellazione di una tutela per specificità di un territorio come quello viterbese e dei comuni in provincia di Roma come Tarquinia e Cerveteri, iscritte nella lista dell’Unesco come siti patrimonio dell’Umanità, diventa sempre più reale.
Nella nuova riforma di Franceschini, infatti, è prevista l’abolizione della Sovrintendenza per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale istituita nel 1939 in considerazione del grande patrimonio culturale dell’Alto Lazio, culla della cultura etrusca.
Il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, giorni fa, già aveva lanciato l’allarme: raccogliamo firme per la tutela del nostro territorio, aderiamo alla petizione online contro i tagli alla spending review e salviamo l’Etruria Meridionale.
Sul web, e non solo, si scatena intanto tutta l’ira del mondo accademico tra cui esperti etruscologi di primo piano, direttori di scuole d’archeologia, studiosi e ricercatori.
“Quello che il mondo ammira – si legge nell’appello – potrebbe essere dimenticato in Italia. Senza un’istituzione specifica che si prenda cura e valorizzi un sistema che vive grazie a un continuo processo di osmosi” fra i suoi dieci musei diffusi sul territorio e le undici aree archeologiche organizzate e aperte al pubblico”.