Pavimenti allagati, devastati i controsoffitti in cartongesso, suppellettili incendiate, bombolette di gas scagliate contro gli agenti. Ancora disordini nel carcere di Regina Coeli, a Roma. I fatti sono accaduti ieri nella prima sezione del secondo piano, che ospita i detenuti ammessi a svolgere mansioni lavorative e proprio le limitate opportunità di lavoro sarebbero state la causa dei disagi. A darne notizia è Pierluigi Acunzo, coordinatore regionale Fp Cgil Roma e Lazio.
“I danni sono stati così ingenti che si sta valutando l’inagibilità del piano. Fortunatamente – racconta – non risultano feriti e la situazione è tornata alla calma nonostante il ridotto contingente di Polizia Penitenziaria in servizio, che nell’’operare ha dimostrato tutta l’esperienza e la professionalità acquisita negli anni”.
Questa organizzazione sindacale da tempo “chiede interventi a tutela degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria – insiste Acunzo – che quotidianamente si sacrificano con senso di abnegazione a fronte di una situazione normativa ed economica penalizzante: il rinnovo del contratto tarda da anni ed idem per i maturati conseguenti all’espletamento di mansioni fuori istituto, come ad esempio per le missioni che ormai vengono affrontate a spese dei Lavoratori costretti ad anticipare le spese per le trasferte, sono due anni ormai che il Personale di Polizia penitenziaria e le loro famiglie attendono di riscuotere le somme maturate nel 2023 e 2024”.
La Fp Cgil, termina, “rappresenta la stanchezza dell’intero Corpo di Polizia penitenziaria e le ondate di protesta, toccano, uno alla volta, tutti gli istituti del nostro Paese – si mietono vittime bianche, si aggrava lo stress psicofisico che mette a dura prova tutti i Poliziotti Penitenziari di qualsiasi ruolo. Va attivato un Tavolo straordinario che veda coinvolte tutte le Organizzazioni sindacali rappresentative del Comparto Sicurezza e tutti gli attori che interagiscono all’interno del sistema carcerario al fine di affrontare l’incendio che avanza con rapidità”.