A seguito della sciagura, il Comandante Schettino condannato a 16 anni di reclusione
Sono trascorsi esattamente dieci anni da uno dei naufragi più drammatici della storia della navigazione italiana.
Era il 13 gennaio del 2012 quando la Costa Concordia, prestigiosa nave da crociera dell’omonima compagnia, con al Comando Francesco Schettino, dopo un impatto contro un gruppo di scogli dell’Isola del Giglio si adagiò su se stessa.
Morirono 32 persone e rimasero feriti 110 passeggeri.
La tragedia passerà anche alla storia per il comportamento del Comandante Schettino e per la celeberrima conversazione con il Capitano De Falco, che con tono stentoreo intimò al Comandante di tornare a bordo della nave per coordinare le operazioni di sbarco e messa in sicurezza dei passeggeri.Per la morte di quelle 32 persone, senza contare il grave danno ambientale conseguente la presenza del relitto della Concordia sulla costa dell’Isola del Giglio, il Comandante Francesco Schettino nel 2017 è stato condannato in via definitiva dalla Corte di cassazione di 16 anni di reclusione.La Costa Concordia, varata nel 2005 e “battezzata” il 7 luglio del 2006 a Civitavecchia, dopo l’incidente del Giglio, a seguito di complessi lavori di rimessa in galleggiamento è stata poi trasportata a Genova dove è stata demolita.