L’uso e il possesso delle cripto attività come il bitcoin è più diffuso di quanto si possa pensare in Italia. Una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano con la Borsa di Stoccarda, e resa nota da L’Economia del Corriere, ha infatti scoperto che circa sette milioni di italiani hanno posseduto o posseggono criptovalute, mentre un ulteriore 21% della popolazione adulta vorrebbe investire in tali strumenti finanziari.
Considerate alla stregua di monete alternative all’euro e al dollaro, ma anche riserva di valore al pari dell’oro, le cripto attività potrebbero conquistare un ruolo non secondario nel sistema monetario internazionale.
Un’ampia analisi dello sviluppatore di fondi d’investimento, Van Eck Corp., ha infatti stimato che entro il 2050 la composizione delle riserve valutarie internazionali cambierà e il bitcoin (BTC) rivestirà un ruolo ben più rilevante rispetto a quello attuale.
Il ruolo del bitcoin in un sistema monetario multipolare
La ricerca appena citata afferma che entro il 2050 il sistema monetario internazionale raggiungerà un nuovo equilibrio, con il renminbi cinese (CNY) che passerà dall’1,8% della composizione delle riserve valutarie internazionali registrato nel 2023 al 12,5% del 2050.
L’euro (EUR) e lo yen giapponese (YEN), secondo tale proiezione, saranno le valute più colpite dal nuovo equilibrio. L’euro passerà dall’attuale 15,5% delle riserve all’8%, mentre lo yen dall’attuale 4,4% all’1%.
Anche il dollaro USA perderà un po’ del suo dominio passando dal 45,3% al 38,4% delle riserve valutarie. Tuttavia il dollaro statunitense resterà ancora largamente dominante, mentre il bitcoin passerà dallo 0% attuale al 2,5% delle riserve.
Tale “transizione” avverrà anche grazie all’acquisto da parte degli investitori del cripto asset bitcoin. La principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato è acquistabile in cambio di euro e di altre valute su apposite piattaforme di scambio. Ad esempio, con la coppia di trading BTCUSD, o con la coppia di trading BTCEUR, qualsiasi investitore può esporsi alle fluttuazioni del bitcoin sul breve e sul lungo periodo.
I fattori che spingeranno verso l’adozione del bitcoin
Ancora lo studio di Van Eck Associates Corp. elenca e spiega in modo dettagliato quali sono i fattori chiave che modificheranno il peso delle valute e degli asset usati come riserva di valore nei prossimi decenni.
Anzitutto lo studio rileva un problema di crescita del debito pubblico nelle economie dotate delle valute cosiddette “forti”. Le proiezioni indicano una continua salita del debito pubblico nell’Unione Europea, negli Stati Uniti, in Giappone e nel Regno Unito, che avrà come conseguenza un deflusso di investimenti verso altre valute straniere e verso l’oro e il bitcoin.
L’emergere di nazioni demograficamente più giovani e interessate da una forte crescita delle rispettive economie, pensiamo all’India e alla Cina, rappresenta un’altra causa del riequilibrio delle riserve di valore mondiali. Il CNY, in particolare, aumenterà la sua influenza in Asia, in Africa e in America Latina diventando una delle valute rilevanti per il regolamento degli scambi commerciali tra nazioni.
Il BTC si inserirà in questo riequilibrio come riserva di valore neutrale rispetto agli scenari geopolitici avversi, con una politica monetaria invariabile (non possono essere coniati più di 21 milioni di bitcoin) e garantendo il diritto di proprietà per via della sua natura decentralizzata non censurabile.
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