Toni drammatici quelli di Giuliano Sala, sindaco di Bracciano, nell’ordinanza con la quale si intima alla Bracciano Ambiente di smaltire il percolato della discarica di Cupinoro.
Nel documento si richiama la delibera dell’assemblea della Bracciano Ambiente del 2 dicembre scorso, della quale abbiamo ampiamente parlato. Nella delibera la Bracciano Ambiente annunciava che non avrebbe più gestito la discarica “al fine di salvaguardare il patrimonio societario, ritiene necessario ed improcrastinabile recedere con effetto immediato dall’affidamento, disposto per mezzo della delibera del consiglio comunale n.39 del 9 giugno 2004, della discarica di Cupinoro, nello stato di fatto in cui la stessa si trovava in tale data, con abbancamenti già effettuati per almeno 1.800.000 mc, intimando agli uffici comunali competenti di assumere direttamente la gestione degli stessi al fine di prevenire ogni futura ed imminente contaminazione del sito”.
Perché questo balletto? Sembrerebbe una discussione a suon di lettere tra un cliente e fornitore qualsiasi, ma parliamo della discussione tra il Comune ed una società di cui ha il 100% del possesso e controllo. Differenza di veduta tra Sindaco ed Amministratore della società? No, l’amministratore è stato direttamente nominato dal sindaco e tra i due esiste oltre al rapporto istituzionale anche un rapporto professionale.
Cosa significa questo? Che lo scambio di lettere rappresenta semplicemente una sceneggiata per dimostrare che entrambi hanno lanciato i rispettivi allarmi sul disastro ambientale che si sta prefigurando sul sito di Cupinoro.
Tornando ai fatti, la Bracciano Ambiente non sta più gestendo la discarica e le conseguenze sono evidenti. Teli di copertura divelti senza alcuna attività di ripristino, rifiuti quindi in balìa delle raffiche di vento e soprattutto vasche di percolato che si riempiono fino all’orlo senza alcuna garanzia economica per interventi di svuotamento.
Così dal verbale del sopralluogo del 18 marzo emerge che le due vasche sono sostanzialmente piene. Quella da 500 mc è satura mentre quella di 1.000 mc è già al 75%. Guardando le foto appare evidente che con la quantità che cola dai canali di scolo del percolato basta poco tempo per riempire i contenitori.
E quando il comune non potrà stanziare un’altra trance per lo svuotamento delle vasche il rischio, messo a chiare lettere nell’ordinanza, è che il percolato fuoriesca dai contenitori contaminando i terreni circostanti.
Se non è questo un campanello d’allarme non ci resta che aspettare direttamente il disastro. Sembra paradossale che senza essere manager o cartomanti questa situazione era stata prevista da tempo. Chi invece è manager o amministratore fa finta di scoprire ogni volta l’improbabile lanciando allarmi utili solamente per le carte processuali che verranno scritte a seguito di un prossimo disastro.