Silvia Fabbi

Silvia Fabbi

Chissà se Dante aveva pensato ad un girone dell’inferno per gli abilitati Tfa? Credo di no. E non posso riferirmi a quello dei sodomiti.

Di certo è che domani 28 aprile inizieranno le prove scritte per il grande concorsone della scuola che continueranno fino alla fine di maggio: giorno dopo giorno, sezioni alternate tra mattina e pomeriggio in scuole attrezzate disperse in tutte le regioni.

I commissari? Forse ci sono, forse no. Non è ancora dato sapere con certezza dal momento che in alcune regioni come la mia, il Lazio, sono stati riaperti i termini per accogliere le candidature dei super commissari che dovranno, date le laute ricompense, correggere compiti non solo sulle loro materie, ma anche di legislazione (chi non conosce tra i già immessi in ruolo la legge 517/77?), psicologia dello sviluppo, e il quadro europeo delle lingue.
Di certo la colpa non è dei commissari che vengono “chiamati alle armi”, ma di chi ha pensato che la preparazione di chi deve correggere le prove (docenti in ruolo da almeno 5 anni o in pensione) sia all’altezza delle prove stesse che richiedono competenze come mai prima.

Ma la menzione d’onore per il grande interessamento a questo grande concorso va ai sindacati (chi più e chi meno) che hanno sì contrastato la riforma della Buona Scuola a suon di fischietti, per poi sedersi al tavolo e arrivare a pensare che i corsi di preparazione al concorso e i ricorsi (migliaia in tutta Italia) portassero più soldi di una semplice iscrizione.
Non oso immaginare quanti euro siano andati a finire nelle casse sindacali solo nell’ultimo mese, ma mi viene bene pensare a quanti interessi ci siano stati dietro ai poveri abilitati in cerca di un girone infernale e un ruolo nella scuola.

E mentre siamo qui in migliaia ad attendere (credo invano, ma spero di sbagliarmi) il responso dei vari Tar italiani sui ricorsi per la partecipazione alle prove, vedo sfumare davanti ai miei occhi l’ultima occasione di far saltare il concorso poichè sprovvisto di griglie di valutazione per la correzione dei test scritti (e sì che nel manuale del perfetto docente si spendono fiumi di inchiostro sulle griglie di valutazione) perchè pochissimi sindacati, sicuramente non quelli della mia zona, si mettono al fianco dei docenti per sporgere una denuncia collettiva.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”

Dante,  Purgatorio Canto VI

Pubblicato mercoledì, 27 Aprile 2016 @ 15:47:04     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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