Port Mobility Spa ha abusato della posizione dominante garantitale nel porto di Civitavecchia dai provvedimenti dell’Autorità di Sistema Portuale e così ha potuto imporre all’utenza, per anni, tariffe maggiorate a piacimento e del tutto ingiustificate. Con grave danno degli utenti.
E’ una vera e propria “picconata”, l’ennesima, quella che il Tribunale di Roma, sezione per le imprese, ha assestato lunedì 14 ottobre contro Port Mobility e la sua posizione all’interno del porto. Un colpo devastante tanto per la società dell’Avv. Azzopardi quanto per Molo Vespucci il cui silenzio di queste ore restituisce perfettamente il comprensibile imbarazzo del suo management.
Già, perché la sentenza di ieri (n. 19637/2019) conferma una volta per tutte quanto Medov ribadisce da anni, e cioè che attraverso una rete di abusi e conflitti di interesse, Port Mobility, agendo in porto in posizione di monopolista (circostanza sulla quale anche il TAR del Lazio ha già espresso gravi censure nei mesi scorsi), ha operato differenziazioni tariffarie ingiustificate a danno dell’utenza e della Medov, concretizzando una condotta abusiva ai sensi dell’art. 3 della legge 287/1990 (quella cioè che detta le regole in materia di concorrenza tra imprese).
Il Tribunale ha stabilito di conseguenza il diritto di Medov ad un congruo risarcimento, comprensivo di interessi e rivalutazione monetaria. Per un importo totale nell’ordine del mezzo milione di euro.
Trova dunque sempre maggiori e autorevoli conferme quanto Medov ha lamentato in questi anni circa la situazione di gravissima e perdurante illegittimità che ha caratterizzato i servizi portuali dedicati alla mobilità dei passeggeri. Con l’accondiscendenza e il beneplacito dell’Autorità Portuale, Port Mobility ha infatti imposto gabelle ingiustificate a carico di armatori e agenti marittimi, causando un danno enorme all’economia locale per garantire quella che appare a tutti gli effetti una pura rendita di posizione.
In questa situazione stride il silenzio di Molo Vespucci, che dopo aver difeso a spada tratta la posizione di Port Mobility in mancanza di comprensibili ragioni e di qualsiasi interesse pubblico, ora tace di fronte a pronunce giudiziarie che sanciscono il fallimento di una politica orientata esclusivamente a favore di un operatore e a danno di tutto il porto. Medov, che sta conducendo una battaglia per un mercato portuale regolare e disciplinato da regole corrette e trasparenti, non può non esternare la preoccupazione che il perdurare di questo atteggiamento dell’amministrazione conduca a conseguenze ancora più pesanti, sotto forma della rinuncia dei grandi gruppi armatoriali a scalare il nostro porto. Resta evidente, e purtroppo irrecuperabile, il danno d’immagine che la gestione sciagurata dei servizi sta già arrecando a tutta la città, le cui potenzialità sono state mortificate dalla continua ricerca dell’interesse di pochi.
Medov, rinnovando l’auspicio che le pronunce giudiziarie inducano le Autorità ad una nuova e più ampia riflessione per il bene del porto e della città, conferma che attiverà ogni procedura per il recupero di tutti i danni subiti anche dai propri clienti, dandone dovuta informazione agli organismi di vigilanza per le azioni che riterranno opportune.