Civitavecchia, domani si parla di 'Clown terapia, tra arte e professione' • Terzo Binario News

Civitavecchia, domani si parla di ‘Clown terapia, tra arte e professione’

Apr 19, 2017 | Città, Civitavecchia, Sanità

da Google immagini

Si parlerà di ‘Clown terapia, tra arte e professione’ domani mattina alle 10 nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Con l’occasione dell’uscita del bando pubblico per un percorso formativo di specializzazione per ‘Clown di corsia’, che sarà svolto nel Cmfp di Civitavecchia, per la durata di 140 ore, si intende proporre un tavolo di incontro tra i principali attori del terzo settore, amministratori locali e regionale, per affrontare il tema della formazione di questa particolare figura professionale. 

Saranno presenti il consigliere regionale Gino De Paolis, il vice sindaco di Civitavecchia Daniela Lucernoni, il consigliere della Città Metropolitana di Roma Matteo Manunta, il presidente della Federazione nazionale Clown dottori Alberto Dionigi, la presidente dell’associazione MagicaBurla onlus Cristiana De Maio, il presidente dell’associazione Comici camici Gianluca Focarelli. Porterà un saluto il direttore generale della Asl Roma 4, Giuseppe Quintavalle.

INTERVENTO FORMATIVO. L’intervento formativo proposto nasce da un approfondito confronto con le realtà italiane che svolgono attività di Clown terapia nelle strutture pediatriche e ha l’approvazione del comitato didattico della Federazione nazionale dei Clown dottori. Nell’ambito della prevenzione e della tutela della salute in generale e in particolar modo dell’infanzia e prestando particolare attenzione della salvaguardia dei diritti dei malati ospedalizzati, siano essi bambini o adulti o appartenenti alle fasce deboli, il corso per Clown di corsia ha come obiettivo quello di formare operatori che siano in grado di utilizzare tecniche specifiche idonee a costruire un ambiente positivo, nel quale il sorriso e la risata svolgano un’azione di sostegno alle terapie e agli interventi medico/farmacologici.  Attraverso le tecniche legate alla più classica tradizione dei clown si intende sensibilizzare alla formazione del personale che si armonizzi con i sistemi ospedalieri e tutelari nei quali opera affiancandosi agli operatori ospedalieri (medici, infermieri ecc) al fine di ottenere un sensibile miglioramento del clima nel quale solitamente si affrontano le terapia. Questo in particolar modo nei confronti dei bambini ospedalizzati nei confronti dei quali si dovrà operare per costruire un clima sereno e di gioco che distragga dalla preoccupazione di tutti per la malattia e riporti l’attenzione sui bisogni della persona. Attraverso il sorriso potranno essere accolte anche le paure e le emozioni di rabbia che i piccoli pazienti spesso reprimono perché sentono che l’ambiente ospedaliero non riesce a comprenderle o a contenerle. Si intendono stimolare le capacita’ idonee a far sviluppare la sensibilità verso la realtà che lo circonda ed alle emozione che la permeano, creando occasione di trasformazione della realtà. Sempre più di frequente nei reparti pediatrici, soprattutto in quelli con alte probabilità di rischio, vengono utilizzati i clown dottori per affiancare gli interventi medici. Nel territorio laziale quasi tutti gli ospedali hanno avviato inserimenti di questa nuova figura ottenendo risultati positivi anche dal punto di vista dei risultati strettamente medici. Sono state avviate in una serie di ricerche che mirano a valutare l’abbassamento della soglia di dolore e di ansia nei pazienti che usufruiscono dell’intervento di clown dottori. Inoltre si stano valutando gli effetti sull’abbassamento dei tempi di degenza dei pazienti che vivono l’esperienza della clown terapia. Poiché si ritiene che la figura del clown dottore sara’ sempre più richiesta sia negli Ospedali che nelle Residenze sanitarie assistite e sapendo che in più regioni si stanno avviando tentativi di esperienze formative strutturate, questo corso risponde all’esigenza di formare operatori consapevoli dell’attività  che andranno a svolgere oltre che clown dottori preparati tecnicamente e professionalmente.

OBIETTIVI FORMATIVI. Ridere da sempre è considerato una modalita’ per attivare il buonumore e questo si è rivelato particolarmente vero quando sin dagli inizi del secolo scorso alcuni clown furono utilizzati nelle corsie degli ospedali per quella che era una forma più di animazione che di vero contributo alla cura dei malati. Di questo primo tentativo se ne conoscono soltanto alcuni cenni che negli Anni 20 videro il trio della famiglia Fratellini, entrare nelle case di cura. Ma bisognerà aspettare il 1986 perché questa attività diventi strutturata e finalizzata alla trasformazione del clima di cura e partecipi al processo terapeutico a tutti gi effetti. Il pioniere è Michael Christensen, clown professionista e fondatore, insieme a Paul Binder, del Big apple circus. Nel 1986 Christensen crea ‘The clown care unit’. Nel 1991, sulla base del modello americano, nasce in Francia ‘Le rire medecin’. Il clamore planetario attorno alla clown terapia si deve ad Hollywood che ha racconto in un film la vita del dottor Hunter-Patch Adams. Egli iniziò a formulare una teoria sulla felicità traducendola in interventi clowneschi da proporre ai suoi pazienti. Oggi i clown vengono utilizzati moltissimo nelle strutture sanitarie anche in Italia come ‘cura integrativa’. Il corso intende fornire la prima base di competenze necessarie ad affrontare la figura del clown per le strutture socio sanitarie, anche nell’ottica della definizione della figura professionale nazionale.  Il modello utilizzato dal presente programma formativo è sviluppato assieme alla Federazione nazionale clown dottori (Fnc) e ne segue le linee programmatiche predisposte per la formazione dei propri associati riconosciuti. I clown delle strutture socio-sanitarie sono figure professionali che operano attraverso le arti della clowneria (comicità, clowneria, prestidigitazione, improvvisazione teatrale, musica, burattini, ecc…) per mutare segno alle emozioni negative delle persone o dei sistemi. Il loro compito è sdrammatizzare le emozioni negative, quali paura, rabbia, delusione, tristezza e farle esprimere, gestirle e virarle al positivo, verso il sorriso, il coraggio, la speranza, la gioia, il riso, facilitando i percorsi di cura. Il clown delle strutture socio sanitarie, è quindi un operatore specificatamente formato, che lavora nelle strutture ospedaliere, tutelari, sociali e in situazioni di emergenza, al fine di facilitare le relazioni all’interno del sistema, cogliendone le dinamiche e riformulando la lettura di esse in chiave paradossale e comica, producendo un cambiamento in positivo nel sistema, producendo umanizzazione e favorendo i percorsi di socializzazione. Il clown delle strutture socio sanitarie, ha nel suo bagaglio formativo un percorso teorico/pratico di tipo artistico, modulato e specializzato per intervenire in contesti socio-sanitari, integrato da elementi di psicologia, antropologia, sociologia e igiene e profilassi ospedaliere. Svolge attività con persone di diverse età, realizza i propri interventi in base ad una specifica formazione professionale, con modello metodologico strutturato, concordando gli obiettivi con le altre figure professionali.  

(agenzia di stampa DIRE)