Nella serata del 4 giugno gli Agenti della Polizia di frontiera presso Scalo Marittimo di Civitavecchia diretti dalla Dott.ssa Lorenza Ripamonti hanno arrestato M.M., di 61 anni, dirigente di un’associazione scoutistica di Civitavecchia, per aver compiuto nel tempo e reiteratamente , approfittando della posizione di cui godeva, atti sessuali su ragazze minorenni giovanissime.
Tutto parte dalla denuncia sporta pochi mesi orsono da una ragazza ormai ventenne che racconta alla Polizia di come, da quando aveva compiuto appena dieci anni, ha cominciato a subire veri e propri abusi sessuali da parte dell’uomo e di come per sette lunghi anni fatti di angoscia, paura, sensi di colpa, questi atti sessuali siano continuati approfittando di ogni scusa e momento propizio. Finché la ragazza trova il coraggio di lasciare gli scouts, di raccontare tutto alla madre e di iniziare, con l’aiuto di una psicologa, un lungo percorso di cura delle sue ferite. Gli inquirenti intuiscono la fondatezza delle accuse ed inizia una capillare attività di indagine coordinata dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Alessandra d’Amore. Vengono ascoltate altre ragazzine in audizioni protette, in presenza di personale specializzato ed emerge che anche un’altra ragazzina, ormai adolescente, è stata oggetto dall’età di otto all’età di dodici anni di palpeggiamenti nelle parti intime.
Valutata la situazione vengono predisposte delle intercettazioni video ambientali nell’ambiente di lavoro del dirigente scout. E infatti M.M. continua ad avere lo stesso comportamento denunciato dalle ragazze nei confronti di un’altra ragazzina di circa 13 anni, che dal video risulta più volte essere oggetto di palpeggiamenti lascivi, confermati poi dalla minore agli inquirenti. In occasione dell’ultimo episodio è scattato quindi per l’uomo l’arresto in flagranza di reato di cui all’art. 609 quater, arresto convalidato dal GIP Dott. Giovanni Giorgiani che ne ha disposto il regime carcerario.