Civitavecchia, convegno Anpi sulle migrazioni. Per Fassino "il timore per gli stranieri è delle fasce deboli" • Terzo Binario News

Civitavecchia, convegno Anpi sulle migrazioni. Per Fassino “il timore per gli stranieri è delle fasce deboli”

Nov 23, 2019 | Civitavecchia, Immigrazione, Politica

Posto che le migrazioni sono fenomeni strettamente connessi con l’essere umano e la sua lunga storia, come fare – oggi – ad accogliere, ed integrare in sicurezza quei flussi che interessano il nostro paese e l’Europa? Di questi temi – ma anche di molto altro – si è parlato ieri sera nel convegno dibattito organizzato dalla sezione civitavecchiese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, svoltosi all’Hotel de la Ville.

Dopo l’introduzione e i ringraziamenti del presidente Giorgio Gargiullo, la demografa dottoressa Eleonora Trappolini ha fornito alcuni dati sulla consistenza dei migranti in Italia, sottolineando come, a fronte di una incidenza complessiva sulla popolazione di circa l’8 per cento, nella percezione media degli italiani questa presenza sia molto più consistente, addirittura di circa il 25 per cento. Una distorsione che, nei vari interventi, è stata poi collegata con la propaganda delle forze politiche della destra e della Lega salviniana in particolare.
La distanza con tali forze, con la cultura che generano e alimentano e con i provvedimenti da queste messi in campo anche nella recente esperienza di governo giallo-verde, è emersa forte e chiara in tutti gli interventi, ma altrettanto evidente è risultata l’inadeguatezza degli strumenti oggi a disposizione delle amministrazione per integrare ed evitare che gli italiani più in difficoltà possano sentirsi defraudati. “Sono gli italiani più deboli ad essere esposti al rischio di questa sensazione – ha spiegato l’on. Piero Fassino, ex segretario del Pd – perché le fasce economicamente e socialmente più forti non hanno certo il timore che gli immigrati sottraggano loro lavoro e servizi”. E per rendere ben conto di questa situazione ha raccontato un momento della sua esperienza da sindaco di Torino. “Nell’assegnazione delle case popolari uno dei criteri più importanti nella redazione delle graduatorie, è la consistenza numerica del nucleo familiare. Ed è risaputo che le famiglie di immigrati abbiano un numero di figli, almeno di media, molto superiore a quelle italiane. Nell’assegnazione di 30 case popolari, ben 27, in base alla legge, andarono a famiglie straniere, ma fu chiaro che molti torinesi che rimasero fuori lessero quell’assegnazione, perfettamente legale, come una specie di usurpazione”.
L’onorevole Paolo Ferrero ha ricordato come da decenni non ci siano piani importanti di investimento sulle case popolari, e, a proposito di un altro grande tema della serata – quello delle disuguaglianze sociali – ha affermato che “non è vero che i soldi non ci siano, e per rendersene conto basta leggere i dati ufficiali della consistenza dei risparmi privati. Oggi, in Italia, sono circa ottomila miliardi, il doppio di quelli della Germania, oltre otto volte il nostro Pil. Quindi…? Quindi si vadano a prendere dove sono, con una tassa patrimoniale”. Richiesta/proposta che ha ottenuto parecchi applausi.
L’inadeguatezza delle misure legislative varate dal governo Conte 1 è stata sottolineata dal senatore Gregorio De Falco, eletto a palazzo Madama nelle fila del Movimento 5 Stelle, ma passato, per protesta, al gruppo misto subito dopo l’approvazione dei cosiddetti decreti sicurezza. “L’effetto immediato del primo decreto è stato quello di creare automaticamente 100.000 irregolari, mentre il secondo contiene disposizioni che sono in contrasto con diverse leggi, nazionali e non. Anche perché dobbiamo stare attenti a certe definizioni: chi viene recuperato in mare, chi viene salvato su un barcone che affonda, non è in immigrato, ma un naufrago”.
Al dibattito – che è stato condotto a Roberto Pagano della “Rete NoBavaglio” – hanno dato il loro contributo da un punto di vista religioso, il vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia Luigi Marrucci, e il pastore della Chiesa Evangelica Battista Italo Benedetti.
Ha concluso i lavori l’avvocato Emilio Ricci, vice presidente nazionale dell’Anpi, per il quale è importante che vengano mantenuti la memoria e i valori di quella fase storica e di quegli uomini e quelle donne che portarono alla liberazione dall’Italia, dai nazi-fascisti. “Ci sono delle correnti di pensiero – ha detto – che tendono ad assimilare la lotta partigiana a una guerra civile. Ma non fu così: quella italiana fu una vera e autentica guerra di liberazione del paese dall’occupazione nazista, una dura e violenta occupazione, alla quale collaborarono anche i fascisti”.