“Sono trascorsi trenta mesi da quando la giunta Tedesco si è insediata nel palazzo del Pincio e dobbiamo costatare che le speranze di cambiamento, che nutrivamo, dopo la gestione amministrativa penta stellata, che non aveva saputo cogliere l’occasione di rilanciare la città, purtroppo si sono tristemente arenate.
Evitiamo di entrare nei dettagli della parte politica fatta di cambiamenti di giunta, vicesindaci, revoche, liti e composizioni di maggioranza temporanea ed atipiche collegate alla spartizione di incarichi e “posti al sole”, perché altrimenti il giudizio sarebbe totalmente negativo.
Ma non possiamo ne vogliamo esimersi dall’esprimere il nostro malcontento nei confronti di un’amministrazione che con il suo comportamento ha compromesso il presente e il futuro della nostra città.
Lo faremo elencando cose e fatti che tra l’altro sono sotto gli occhi di tutti a partire dei parchi sottratti all’utilizzo dei cittadini per motivi diversi, quello di San Gordiano (Yuri Spigarelli), per un bando ritenuto errato dagli organi di controllo, il Saraudi in attesa di destinazione d’uso, il Don Egidio Smacchia (palazzo d’acciaio) in attesa di destinatario, per poi passare alle mancate riqualificazioni, del mercato, della Frasca, del canile municipale, della terrazza Guglielmi, del ponte di Fiumaretta crollato quattro anni fa, alla pessima gestione dell’impiantistica sportiva, con la pallamano ancora in cerca di una idonea sistemazione, il palazzetto dello sport che poi di fatto é una palestra scolastica bisognosa di un serio intervento per creare vie di uscita senza le quali non sarà mai utilizzata totalmente, allo stadio Fattori che non riesce a decollare” nonostante sia stato concesso un finanziamento governativo di tre milioni e mezzo di euro, lo stadio del nuoto che al netto delle Tante chiacchiere ha bisogno assoluto di un intervento strutturale collegato all’efficentamento energetico senza il quale è solo questione di tempo ma sarà costretto alla chiusura, alla carenza di appositi regolamenti precostituiti per accedere ad eventuali benefici finanziari ed alla gestione di spazi e impianti pubblici sia nel settore sportivo che quello commerciale nel segno delle pari opportunità e legalità come richiesto anche ultimamente dai commercianti del mercato e non come l’ultimo regolamento sugli arredi esterni alle attività commerciali di recente approvato dalla maggioranza nel consiglio comunale che tradisce lo scopo per cui sono nati ovvero concede più spazi da attrezzare all’esterno per chi ne ha già tanti all’interno e non viceversa. Inoltre aggiunge ai due anni già trascorsi altri quattro per eliminare le strutture coperte e similari non a norma, mentre non permette, pena salate multe e demolizione immediata, qualora l’equivalente venisse costruito da chi è stato sempre in regola permettendo una concorrenza sleale assolutamente da evitare. Come era da evitare la chiusura del Pirgo per problemi di staticità, stranamente non esistenti alcuni mesi fa per darlo ad un privato.
Altre negatività sono da collegare all’emergenza abitativa sempre in essere, alla struttura di Italcementi che rimane una ferita nel cuore della città, ne impedisce eventuali sviluppi e costituisce un serio rischio ambientale, alle bollette dell’acqua gestita da Acea, una società privata quotata in borsa, i cui costi sono aumentati di circa il 30%, alla gestione dei cimiteri in uno stato deprorevole, alla cattiva manutenzione delle strade e della relativa segnaletica e sfalci, alla mancanza di adeguati parcheggi perché utilizzati per altri scopi, alla gestione dei rifiuti sia per quanto riguarda la raccolta sia per lo smaltimento che viene effettuato a Viterbo con un aggravio di spese, mentre nel nostro territorio vengono smaltiti rifiuti differenziati di Roma e di altre città che oltretutto determina ingolfamento del traffico ed usura delle strade della nostre città.
Poi che dire delle municipalizzate nelle quali i continui cambiamenti dirigenziali per mantenere equilibri all’interno della maggioranza non impediscono l’aumento del deficit e i disservizi dei cittadini.
Abbiamo lasciato per ultimo le vicende piu importanti che riguardano l’Enel, piu specificatamente il progetto della nuova centrale a gas con la conservazione di quella vecchia a carbone e l’uscita dalla città metropolitana dalle quali molto dipende il futuro della nostra città ed l’eventuale modello di sviluppo.
Entrambe sono state deliberate in consiglio comunale con un secco NO per quanto riguarda l’ente energetico, e con un SI per l’uscita da una istituzione che già palesemente ha dimostrato di non essere adeguata alla nostra comunità.
Atti che abbiamo condiviso totalmente anche apprezzato ma che ora destano tanta preoccupazione per il silenzio assordante creatosi dopo le decisioni prese.
Non vorremmo che per quanto possa riferirsi all’ENEL, come sempre, ci siano contatti in ordine sparso e “sotto traccia” che potrebbero portare a dei mutamenti.
Per quanto riguarda la procedura di uscita dalla città metropolitana votata sia dalla passata che dall’attuale amministrazione ci sembra troppo debole e divisa per andare avanti in una procedura non voluta dalla politica romana che sicuramente preferisce avere un territorio feudale lontano da Roma nel quale poter far confluire cose, impianti e quanto di peggio bisogna collocare lontano dalla città metropolitana.
La situazione è al limite della sopportabilità…….. anche le formiche potrebbero incazzarsi”.
CIVITAVECCHIA C’E’