Al teatro della Fondazione Cariciv c’erano l’autore del libro “L’arte della salvezza” sia il suo incredibile protagonista
Il teatro della Fondazione Cariciv, nella sede Unituscia a piazza Verdi, ha ospitato venerdì pomeriggio un altro appuntamento della rassegna letteraria “Libri con le Stelle” promossa da “Book Faces” e Fondazione.
Un incontro davvero originale. Infatti oltre a Carmelo Sardo, autore di “L’arte della salvezza”, c’era anche il protagonista, cioè Marck Art, il pittore di cui il libro racconta la sua storia “favolosa”.
Si è cominciato col benvenuto di Marco Salomone, presidente dell’associazione “Book Faces” seguito dai saluti istituzionali del sindaco Ernesto Tedesco e della “padrona di casa”, Gabriella Sarracco, presidente della Fondazione Cariciv.
Per le diverse decine di presenti, il pomeriggio è stato davvero interessante. A dialogare sul palco con lo scrittore e l’artista c’erano Cristiana Vallarino, giornalista, ed Ernesto Berretti, vice presidente di “Book Faces” e scrittore.
Il pubblico è stato condotto nel meraviglioso mondo di Marck Art, sia attraverso le spiegazioni del suo “primo biografo ufficiale”, sia attraverso le battute del pittore.
Sardo, giornalista di lungo corso, è specializzato in vicende giudiziarie legate alla mafia che ha trattato sia in reportage ed inchieste tv (attualmente è caporedattore al Tg5) sia trasposte in romanzi. Come “Malerba” che gli ha fatto vincere il premio “Sciascia”. Lo scrittore ha soddisfatto alcune “curiosità” di Vallarino e Berretti sulla sua carriera e poi ha introdotto diverse delle vicende narrate nel libro. Fin dal suo incontro con il “pittore degli angeli” e come, prima di buttarsi nell’avventura di un libro su di lui (anzi, con lui: durante la stesura è stato, ed è ancora, tempestato di mail e messaggi) abbia, da bravo cronista, verificato tutti i fatti – a dir poco miracolosi – che hanno costellato la vita di Marck, nato in un paesino dell’entroterra siciliano, come Marco Urso.
Sordo dalla nascita, di certo per grave negligenza dei medici, è stato incredibilmente creduto ritardato fino all’adolescenza, quindi bullizzato ed isolato. Una volta che ha cominciato a sentire, ha pure iniziato a suonare, prima la fisarmonica poi il piano. Fino a quel leggero coma da cui si è risvegliato come Marck Art, pittore la cui mano e pennello sono guidati dagli angeli. Gli stessi che lui quotidianamente sente e vede, anche accanto alle altre persone. E ne ha visti pure vicino ad un paio di signore sedute in sala!
Marck, piccolo di statura, assomiglia davvero all’attore Danny De Vito, ma più giovane e sicuramente meglio vestito. Uno per cui la tecnologia non ha segreti: “Col suo cellulare ultimo modello fa magie” ha rivelato Sardo.
Soprattutto, oggi è un artista collezionato e quotato, ha un assistente con cui gira il mondo (presto andrà a New York), eppure, come hanno potuto constatare i presenti, nonostante ciò che ha passato e anche se adesso può permettersi lussi che erano negati a lui e alla sua famiglia, è rimasto una persona dolce e disponibile. E’ pronto ad aprirsi e ad essere sincero e fraterno amico di chi, come Carmelo Sardo, magari “non crede agli angeli, ma adesso sa che esistono”.
Molto toccanti gli interventi di alcuni del pubblico, fra cui c’erano persone venute dal Molise, dalla Toscana, da Roma proprio per incontrare autore e protagonista de “L’arte della salvezza” (Zolfo editore) che si legge d’un fiato, ma poi si ri-legge. “Perché – ha detto una psicoterapeuta intervenuta – racconta in modo coinvolgente una storia analoga a quella di tanti con cui mi rapporto per il mio impegno professionale tra chi vive disagi di vario genere”. Una considerazione che ha, per sua ammissione, commosso Sardo: “Sono momenti simili che premiano davvero il mio lavoro”.
Di fatto è come se fossero due libri in uno. Per 57 capitoli, in 300 pagine, Sardo è il “medium” attraverso il quale parla Marck, spesso usando il suo particolarissimo modo, misto tra dialetto e col vocabolario “originale” dovuto al fatto che fino a 15 anni lui non ha sentito nessuno pronunciare parole. Lo stesso usato al microfono nel rispondere alle domande. Poi nelle ultime nelle 150 pagine, chi scrive è Carmelo. E qui, taglio e stile sono quelli del cronista. Infine, da notare che a scrivere la prefazione del volume è un altro siciliano di lustro, lo scrittore Gaetano Savatteri.
L’incontro si è concluso con il consueto rito del firmacopie, stavolta …doppio.