Campeggio alla Frasca, la Caponnetto: "Ora rilancio e risarcimento" • Terzo Binario News

Campeggio alla Frasca, la Caponnetto: “Ora rilancio e risarcimento”

Mar 11, 2025 | Civitavecchia, Politica

“Con sentenza n. 1277/2025 la Corte di Appello di Roma ha dichiarato nullo il contratto di compravendita dell’area del Campeggio La Frasca tra l’ARSIAL e la società Campeggiatori Pineta La Frasca s.r.l. in quanto, in estrema sintesi, essendo la stessa un bene di notevole interesse pubblico non poteva essere venduta a soggetto privato.

Era il 2015 quando, per la prima volta, denunciammo l’illegittimità di tale vendita con le stesse identiche argomentazioni utilizzate dalla Corte di Appello di Roma per annullare il contratto di compravendita.

Un’illegittimità che, nonostante fosse evidente, ha dovuto attendere 10 anni ed arrivare in appello per essere riconosciuta.

Dieci anni che hanno consentito ai figuri che si muovevano dietro la società di maggioranza della cooperativa, di lasciare l’area in balia di ladri e vandali facendo distruggere l’intero campeggio e con esso i sogni di centinaia di civitavecchiesi ( e non solo) che in quel luogo sono cresciuti, avevano in uso trascorrere le proprie vacanze, e che per tale motivo avevano anche investito risorse proprie.

Il tutto nel silenzio assordante della politica, tutta, anche di quella che oggi tenta di assumersi il merito della vittoria ma che spesso, anche se non tutta, è stata silente, quando non complice, davanti allo scempio in atto e addirittura contro il tentativo, posto in essere nel 2021 e da noi sventato, di mettere in vendita sul mercato il campeggio.

L’Associazione “Antonino Caponnetto” dopo aver verificato, unitamente all’ex assessore Alessandro Manuedda e all’ex Sindaco Antonio Cozzolino, la sussistenza degli elementi per contestare l’illegittimità della vendita e la legittimazione ad essere in giudizio in capo all’ente locale, dati sulle cui basi è stato presentato dagli stessi il primo ricorso all’autorità giudiziaria, non ha mollato un attimo la presa, seguendo quanto accadeva e pressando le varie Amministrazioni che si sono via via succedute a seguire con attenzione
le varie fasi del processo e a ricorrere in appello, dopo la sentenza di primo grado.
Abbiamo seguito con la morte nel cuore la cessione delle quote societarie imposta dal socio di maggioranza ai soci storici, ormai avvolti nella totale rassegnazione.

Oggi però si torna al punto zero: l’area del campeggio ritorna all’Arsial e ci auguriamo che l’ente si faccia risarcire dalla società i tanti danni causati dall’incuria e dalla mancanza di custodia di questi anni. Ma soprattutto vogliamo sperare che l’Amministrazione comunale si renda protagonista di un’azione di rilanci per riportare il campeggio agli antichi splendori, interrompendo qualsiasi rapporto con la compagine societaria responsabile dell’attuale sfacelo e restituendo il campeggio alla fruibilità dei cittadini, che ci auguriamo si ricordino chi sono coloro che, sebbene l’indagine penale non abbia prodotto rinvii a giudizio e i
reati siano prescritti, si sono resi responsabili, per meri fini speculativi, della distruzione di quello che era un fiore all’occhiello della comunità cittadina”.

Associazione contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto”
La Segretaria nazionale
Simona Ricotti