Sui pendolari da sempre aleggiano leggende metropolitane, studi scientifici, e dicerie degne dei migliori bar dello sport, e tra tutte, la più veritiera è senza ombra di dubbio quella che dice che in fondo il “pendolare” è un lavoro nel lavoro, non retribuito e scarsamente soddisfacente.

Il quadro descritto, degno dell’urlo di Munch tradisce una realtà che è invece molto più “serena” il malcapitato pendolare ogni mattina sa bene che a seconda della linea e dell’orario in cui deve prendere il treno deve aguzzare l’ingegno, essere tatticamente accorto, ed atleticamente preparato, se la fascia è di quelle sovraffollate allo spasimo, la posta è massima l’imperativo è entrare, entrare a tutti i costi nei vagoni alla ricerca dell’agognato posto a sedere, o altrimenti rassegnati al consueto viaggio in piedi, eppure nonostante ciò l’indomito pendolare non demorde, la banchina la mattina è vispa e allegra, con un chiacchiericcio multi language costante, che accompagna l’attesa, e spesso il viaggio; si incontra di tutto e tutti, giovani e vecchi, comprensivi ed intolleranti, tutti obbligati a godere del paesaggio del terzo binario………… con la costanza di chi non può permettersi di potersi rifiutare.

Tutto avviene malgrado si usufruisca di un servizio di serie c, più vicino alla promozione che alla serie A, immotivatamente tale, visto che i pendolari che partono giornalmente dal comune di Ladispoli Cerveteri e altri comuni limitrofi sono migliaia, ma questo non sembra bastare visto che il gestore preferisce concentrarsi solamente sull’alta velocità che garantisce un lustro e un guadagno maggiore, lasciando alle regioni e ai pendolari il carico del trasporto locale.

Ultimamente il vessato pendolare ha scampato per poco l’uscita tragica del gestore dal consorzio metrebus, il tutto avrebbe gravato sotto forma d’inevitabile rincaro sulle sue già malandate finanze, il pericolo sembra rientrato, quello che invece non è rientrato e forse non rientrerà mai è la volontà del gestore di non considerare il trasporto locale un servizio essenziale, e continuare a puntare solamente al suo ribasso, infatti levando le manutenzioni obbligatorie o quasi non si intravedono mai idee o atti che garantirebbero al servizio un futuro roseo “da serie A”.

Che la situazione è disagiata lo sanno anche all’estero e anche i primi cittadini di Ladispoli e Cerveteri ne sono al corrente, loro con le loro visite occasionali sui treni il loro dovere lo hanno fatto, il povero pendolare sa che chiedergli di più sarebbe una illusione utopica e quindi al massimo salutano e seguitano a leggere o a chattare, consci che la loro pena detentiva è ha vita e non subirà sconti.

Il prossimo “big match” che il calendario riserverà al povero pendolare saranno gli inevitabili disagi dovuti all’imminente giubileo straordinario, chi non ricorda quello del 2000, con i suoi treni straordinari e le selvagge soppressioni dei treni interregionali e non, nelle fasce più calde con treni pieni all’inverosimile, in quelle occasioni anche gli equilibri più solidi hanno vacillato, le incandescenze erano all’ordine del giorno……nessuno si è salvato.
Unica lieta nuova, la firma del nuovo contratto dei trasporti regionale che dopo ben 7(sette) anni………ripeto 7(sette) anni mette fini a questa farsa di ripetuti tira e molla e miriadi di scioperi.
Sono quindi i “fondamentali” che vengono spesso traditi, i treni sono sporchi, parte di essi molto vecchi, in costante ritardo, e purtroppo penosamente corti; corti come quei sogni che continuano a morire all’alba sulla banchina del terzo binario.

Pubblicato lunedì, 30 Novembre 2015 @ 08:37:39     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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