Silenzioso, sguardo triste perso nei pensieri, concentrazione e tanta voglia di superare i limiti. E Alain Prost.
Era questo Ayrton Senna, il campione della Formula 1, insuperabile in pista, soprattutto se bagnata dalla pioggia, il brasiliano che venti anni fa si è spento sulla pista di Imola dopo un forte impatto contro la curva del Tamburello perchè il piantone dello sterzo della sua Williams cedette e lui andò a sbattere contro un muretto.
Una morte veloce, spietata, proprio come la sua vita vissuta sempre a grandi velocità, senza guardare in faccia a nessuno. Una spietatezza e una semplicità che solo lui era in grado di sposare. Un amore per la Formula 1 nata sin da bambino nel suo amato Paese portata avanti fino all’ultimo respiro sognando sempre il gradino più alto del podio.
Lotus, Mc Laren e Williams, non importava quale fosse la casa della vettura che guidava, l’importante era fare il suo dovere, l’importante era vincere, e superare Prost. Un odio, il loro, ma anche un legame forte in grado di accendere gli animi, le piste e i tifosi. Una forte competizione capace di farli scontrare in pista, mandarli fuori strada, di muovere le carte della politica automobilistica. Ancora riecheggiano nelle cuffie le parole pronunciate da Ayrton nel suo ultimo giro di prova, nel primo mondiale senza Prost “Prost mi manchi”. Proprio in quell’ultimo Gran Premio in cui Senna sarebbe mancato a tutti noi.
Di lui resta il mito, la professionalità, la tristezza ma anche questa meravigliosa canzone Lucio Dalla – Senna

Pubblicato giovedì, 1 Maggio 2014 @ 13:07:32     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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