Tutto esaurito alla Cittadella della Musica per l’evento firmato Tirreno Power in occasione dei vent’anni dell’azienda, in sinergia con il Premio Strega e la Fondazione Bellonci
di Cristiana Vallarino
Davvero una serata intensa quella di mercoledì nella Cittadella della Musica di Civitavecchia organizzata da Tirreno Power per celebrare i vent’anni di attività.

Tre ore di dialoghi che hanno offerto ai partecipanti una visione profonda dei molteplici aspetti di una trasformazione culturale, nel contempo conseguenza e causa di cambiamenti sociali importanti.
Un appuntamento che si è già tenuto e si terrà in altre città (dopo Genova in autunno Napoli) dove l’’azienda è presente con i suoi impianti e che, pure se con lo stesso titolo “Raccontare/Evolvere”, è declinato in maniera leggermente diversa, come si è potuto capire dai brevi filmati proposti in apertura di serata.

Nella splendida location, il giardino dell’ex Infermeria presidiaria, a Civitavecchia la trasformazione, ovvero il filo che lega la storia della Tirreno Power, si è intrecciato alla cultura. Quella con “C” maiuscola, dato che nella seconda parte dell’evento, a salire sul palco sono stati autori che hanno partecipato al prestigioso Premio Strega.
Dopo il saluto della scrittrice Chiara Tagliaferri – che ha ammesso di essersi fermata per la prima volta a Civitavecchia, finora vista solo di passaggio per gli imbarchi -, c’è stato il benvenuto di Fabrizio Allegra, direttore generale Tirreno Power e del sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, accolti dalla giornalista Daria Geggi.

Il primo cittadino ha sottolineato l’impegno della città fortemente orientata allo sviluppo puntando sulla cultura. Ne è testimonianza proprio il luogo che ospitava l’incontro (parte dell’antico ospedale) convertito dal Comune come luogo deputato ad eventi culturali a tutto campo. Allegra ha evidenziato l’intento dell’iniziativa: indagare la complessità del mondo contemporaneo, inducedndo una riflessione attraverso elementi condivisi, come la nostra cultura e la bellezza della letteratura.
La giornalista, a seguire, ha moderato una sorta di tavola rotonda a cui hanno preso parte, oltre ad Allegra, mons. Gianrico Ruzza, Vescovo di Civitavecchia; Cristiano Dionisi, Presidente Unindustria Civitavecchia; Giovanni Solimine, Presidente della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci” e Raffaele Saladino, Professore ordinario Università degli Studi della Tuscia.
Ognuno degli ospiti, a seconda del proprio ruolo, ha dato una interpretazione di come la cultura sia elemento fondante della trasformazione del territorio. In particolare quello di Civitavecchia.
Insomma, c’è stato un confronto tra prospettive diverse riassumibili su due temi principali: la necessità di rendere fruibile la cultura in modo semplice e coerente con le diverse esigenze e aspirazioni delle generazioni e le opportunità offerte dalla collaborazione tra imprese e istituzioni che possono condividere l’impegno per sostenere le attività culturali del territorio.
Ciascuno ha portato le sue esperienze. Il vescovo ha auspicato una cultura “meno orizzontale” di quella che viene propagata da media e social, in virtù che l’uomo debba sempre puntare all’alto, all’infinito. E c’è stato l’invito di Saladino a partecipare da uditori alle lezioni della sua Università, affinché la cultura esca dal percorso accademico, mentre Solimine ha evidenziato come il prestigioso Premio Strega nasca da una visione e da un impegno di grandi imprenditori. Dionisi ha presentato una serie di iniziative di formazione che Unindustria ha avviato sul territorio proprio con una forte sinergia tra industria e istituzioni. Un impegno in cui Tirreno Power è protagonista, come ha ricordato Allegra, con le sue attività riunite sotto il nome de “L’energia delle competenze”, che ha permesso di avviare iniziative concrete pure nel comprensorio civitavecchiese, con scuole secondarie e con l’Università della Tuscia.
Nella seconda parte dell’evento, il testimone dalla Geggi è passato alla Tagliaferri, scrittrice e autrice di podcast (il prossimo sarà proprio sulla serata) che ha “interrogato” altri suoi colleghi: Teresa Ciabatti, Daniele Mencarelli, Edoardo Nesi e Nadia Terranova.
I quattro autori hanno tutti letto un loro racconto e poi, incalzati dalle domande della collega, hanno tracciato una mappa del cambiamento e del futuro, attraverso la scrittura. Tutti hanno evidenziato il ruolo che i giovani debbono avere nella società odierna, essendo gli unici in possesso degli strumenti per costruire un futuro in cui si si possano riconoscere. Grazie alla loro sensibilità e attenzione rispetto all’ambiente e ai danni del cambiamento climatico.

Per la fluidità delle parole, il pubblico ha assistito a vero salotto letterario che ha intrecciato storie personali, citazioni di classici come Virginia Woolf, Charles Dickens o Victor Hugo, visioni dell’evoluzione sociale e metafore sul futuro. Un intreccio di dialoghi da cui è emerso in tutta la sua potenza l’arricchimento portato dalle diversità culturali del Paese che sono da sempre valore e stimolo straordinario. Il tema della propria terra è emerso spontaneo. Le parole usate per raccontare la trasformazione hanno preso percorsi individuali, sulle tracce delle proprie storie ed esperienze, plasmate dalle diversità delle rispettive provenienze, con sguardi coerenti ma spesso divergenti proprio perché le origini e i contesti sociali cambiano in modo sostanziale le prospettive e influenzano le percezioni.
Il parterre della Cittadella era al completo: oltre a diversi dirigenti Tirreno Power, nelle prime file si sono seduti, fra gli altri, il comandante della Compagnia dei Carabinieri Mattia Bologna, l’onorevole Marietta Tidei, l’onorevole Alessandro Battilocchio e i sindaci di Tolfa, Stefania Bentivoglio, ed Allumiere, Luigi Landi. Presenti esponenti della scuola e molte associazioni di volontariato e culturali del territorio. Tutti i circa 200 presenti hanno trovato sulla sedia un gradito omaggio: un libro di uno degli autori ospiti. E, sia prima che dopo i dibattiti, hanno potuto godere di un ottimo buffet.